«Per Luca Mercalli e i suoi 2 collaboratori è la prima volta che effettuano le misurazioni del ghiacciaio partendo dalla sorgente anziché dal fronte finale, visto che abbiamo usufruito dell’elicottero messo a disposizione dalla Protezione Civile della Regione Valle d’Aosta.
Si presenta così l’occasione per sostituire le paline di misurazione dello spessore del ghiacciaio con l’utilizzo della “vaporiera”, una sorta di grande (e pesante e ingombrante) pentola a pressione che sfoga il vapore attraverso un tubo infilato nel ghiaccio. In pochi minuti, manovrato competentemente dalla guida alpina di Gressoney Arnoldo Welf, il tubo scende nel ghiaccio come fosse burro. Tra parentesi: è lo stesso attrezzo utilizzato per i lavori di preparazione del Trofeo Mezzalama. I dati confermano un preoccupante ritiro del ghiacciaio non solo in lunghezza, ma soprattutto in spessore: avevamo con noi una foto di una gita di sci alpinismo risalente agli anni ’30 per confrontarla in fase di montaggio con la situazione attuale. E invece, pur andando avanti e indietro e qua e là non siamo riusciti a individuare lo stesso punto dello scatto di 70 anni prima: eravamo su un ghiacciaio più BASSO di oltre 30 metri, per cui la prospettiva era completamente diversa!» (G. Squarzino, Dichiarazione inedita, 19.11.2007).