Coreografia: Anna Sagna.
Le riprese sono state effettuate nella Palazzina della Promotrice delle Belle Arti del Valentino a Torino.
«Chiusa la grande mostra organizzata nel ’78 a Torino dalla Fiat, Ezio Gribaudo convinse Dubuffet a fare un film usando i costumi e le scene che il pittore aveva realizzate per un balletto andato in scena una sola volta in America. Balletto che Dubuffet aveva poi disconosciuto. Con Giuseppe Rotunno e la troupe ci chiudemmo per una settimana nella palazzina delle Belle Arti al Valentino, dentro un cubo di panni neri, che doveva aiutare a dare la dimensione senza spazio in cui si muovevano gli elementi inventati da Dubuffet. Già così c’era poca aria e non si respirava ma per accentuare la dimensione astratta del film, Giuseppe Rotunno concepì un’illuminazione senza ombre e realizzò una struttura con le lampade sospese e la luce a pioggia che sembrava quella di un forno. Fu un vero inferno: per la troupe ma soprattutto per i ballerini che dovevano muoversi lentissimamente e spostare scenografie e costumi molto pesanti» (G. Treves, Dichiarazione originale, 2008).