«L’alba, il fiume, i viadotti dell’autostrada e della ferrovia, una vecchia casa in costruzione, labirinto di assenze, luci, figure e teatro del casuale incontro di due giovani che hanno passato la notte nello stesso luogo e lì si conoscono, raccontano, ascoltano, ritornando a ciò che ha dolcemente condotto uno dei due a quella girovaga solitudine cui entrambi sono e restano legati. Un mattino... qualcosa più di un momento, infine, nei ricordi del protagonista, nel suo vagabondo esistere alla fine di un’estate inclemente» (C. Aluffi, in S. Della Casa, a cura, Spazio Aperto, 2° Festival Internazionale Cinema Giovani, 1984).