«Il soggetto interessante e convincente di questa film ebbe uno svolgimento logico ed encomiabile, e venne messo in scena decorosamente dall’ottimo sig. Mentasti. Si riscontra è vero qualche menda, e qualche lieve appunto può farsi sulle singole interpretazioni, ma ciò non menoma affatto e la bellezza della film ed il valore artistico degli attori. Il Bernard, efficace nell’esprimere col gesto i sentimenti che cozzavano nell’animo dell’ufficiale, avrebbe dovuto, però, anche col viso esprimere questi sentimenti parallelamente. In cinematografia è la maschera, più che la mimica, che deve rendere ciò che si sente. [...]
La Costamagna , come sempre, è stata impeccabile in ogni gesto ed in ogni sua espressione. Il Testa fece molto bene: solamente nel quadro finale pare a me che avrebbe dovuto arrestarsi sull’uscio della casetta, con un moto espressivo di stupore e sorpresa, eliminando il resto della scena. Un artista di valore indiscusso qual’egli è, può esprimere con un solo sguardo tutto quello che pensa e vuole, senza bisogno di... altro. E ben fecero:
la Marangoni , il Garzes e Giovanni Casaleggio» (Il Rondone, “La Vita Cinematografica”, a. II, n. 9, 30.5 – 5.6.1911).