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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Produzioni Tv



L'amore in Italia - Prima puntata: La donna è mia e ne faccio quel che mi pare
Italia, 1978, 35mm, 60', B/N


Regia
Luigi Comencini

Soggetto
Luigi Comencini, Italo Moscati

Sceneggiatura
Luigi Comencini, Italo Moscati

Fotografia
Angelo Bevilacqua, Marcello Masciocchi

Operatore
Franco Frazzi, Enrico Lucidi, Antonio Schiavolena

Montaggio
Sergio Buzi

Scenografia
Primiano Muratori, Giorgio Pallotta

Ispettore di produzione
Pier Paolo Di Fonzo

Produzione
Giancarlo Di Fonzo, Difilm per Rai Radiotelevisione Italiana

Note
Inchiesta televisiva in cinque puntate di 60' ognuna, andata in onda nel dicembre 1978 su Rai Uno.
 
Collaborazione all’inchiesta: Fabio Pellarin; adattamento: Luigi Comencini, Italo Moscati; ricerche: Patrizia Pistagnesi, Giacomo Lesina; assistente operatore: Mauro Masciocchi, Filippo Neroni; mixage: Adriano Taloni; assistente al montaggio: Giuseppe Varano; disegni: A. Chiappori; segretaria di edizione: Eleonora Comencini; delegato alla produzione: Bruno Gambarotta.
 
Le interviste sono state girate in tutta Italia tra il febbraio del 1977 e l'aprile del 1978.
Elenco e titoli delle puntate:
1. La donna è mia e ne faccio quello che mi pare (ambientata in parte in Piemonte)
2. La fortuna di avere marito
3. Innamorati
4. Ad occhi aperti
5. A che cosa serve l'educazione sessuale?
A seguito della messa in onda del programma, nel 1979 fu pubblicato un libro omonimo con tutte le interviste più quelle montate, ma non inserite all'ultimo nell'inchiesta tv. Il libro è stato editato dalla Mondadori.




Sinossi
Viaggio dal Nord al Sud attraverso l’Italia, tra giovani e vecchi di ogni classe sociale, alla scoperta degli aspetti più quotidiani o più paradossali legati alla parola “amore”. Ottanta interviste raccontano la vita amorosa e sessuale degli Italiani. Il rapporto di coppia, che appare difficile in un periodo di grandi mutamenti e la riscoperta nei giovani dei propri sentimenti.




Dichiarazioni
«Lavorammo sodo per cercare personaggi e situazioni capaci di fotografare una realtà senza avere l’idea di esaurire ogni dubbio, ogni possibilità. Prima ancora avevamo interrogato psicologi, sociologi, esperti nei rapporti umani, pensatori sensibili. Quando partimmo per le riprese eravamo carichi di ipotesi e di nodi da verificare. C’era una sceneggiatura che veniva di continuo disfatta e rifatta. Luigi aveva anche il ruolo di conduttore, oltre a quello di regista, e assistemmo allo spettacolo di un signore di 62 anni vivace, acuto, maieutico. Fu un successone. Dalle sei puntate ricavammo un libro con lo stesso titolo per la Mondadori. Il programma cominciò poi una navigazione che ancora continua nelle varie reti Rai, alle più diverse ore del giorno e della notte, approdando nei satelliti, venendo trasmesso per intero o come serbatoio inesauribile per altre trasmissioni, altre inchieste. L’amore in Italia rimane come un punto di riferimento obbligatorio per chi vuole riconsiderare il tema che non tramonta mai e capire com’era la televisione e come può ancora essere, con la sua carica di lunga novità e di sperimentalità nella preparazione, nel taglio, nelle riprese, nel montaggio. […] La lezione di Comencini partiva da una fuga calcolata dagli studi tv - regno delle fiction e delle manipolazioni - per andare a cercare sul campo con il dono della concretezza, della curiosità, della emozione e soprattutto della intelligenza. Luigi, maestro di tv senza salire in cattedra. […] Sarebbe bello fare oggi in tv una inchiesta sull’amore in Italia. Per uscire dal gossip e dal mondo delle gnocche senza testa e degli uomini che in onda fabbrica definizioni come questa» (I. Moscati, www.tvblog.it/.../appunti-sulla-post-televisione-12).




Scheda a cura di
Franco Prono

Persone / Istituzioni
Luigi Comencini
Italo Moscati


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