Regia Paolo Damosso
Sceneggiatura Paolo Damosso
Fotografia Franco Boursier
Operatore Antonio Venere, Diego Fatone
Musica originale Pietro Giola
Suono Fausto Cagnazzo
Montaggio Antonella Taggiasco
Trucco Patrizia Arrighi
Interpreti Anna Ferruzzo (suor Rita), Francesca Draghetti (Valeria), Daniela Poggi (suor Caterina), Massimo Wertmüller (Piero), Claudia Koll (Anna), suor Gemma Perino (suor Pia), suor Maria Cristina Banfi (suor Giorgina), Laura Camosso (la ballerina), suor Vandamaria Clerici (suor Patrizia)
Direttore di produzione Paolo Pellegrini
Produzione Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret
Note Assistente operatore: Giancarlo Richelmi; arrangiamenti musicali: Giovanni Lodigiani; suono in presa diretta; assistente alla regia: suor Maria Chiara Molinengo; segretaria di produzione: Stefania Milan; segretaria diedizione: Cristina Tedesco; amministrazione: Silvia Balossino, Cristina Jurissevich; realizzazione: Nova-T, Torino.
Locations: Borgaro (TO), Vercelli, Tortona (AL), Aosta, Besançon (F).
Sinossi
Suor Rita viene incaricata di preparare un programma televisivo che racconti la vita e le opere della Beata suor Nemesia Valle, una suora appartenuta al suo stesso Ordine, quello delle Suore della Carità. Visitando i luoghi in cui è vissuta suor Nemesia, Rita ne comprende la semplice grandezza ed impara a perdonare l’amica che tanti anni prima l’ha tradita.
«”Quando il bambino fa il primo passo / una voce dalla culla ch’egli lascia / gli dice: “Dove te ne vai così presto?” / Io non lo so. / Più tardi, quando piange sottovoce / lasciando la casa paterna / “Dove te ne vai?” essa gli dice. / Io non lo so. / Quando la morte lo prende nelle sue braccia / “Dove te ne vai?” gli dice la terra: / Dio solo sa la parola del mistero: Io non lo so!” Questa poesia di suor Nemesia Valle, nata a metà dell’Ottocento, dà il titolo al libro di Paolo Damosso, oltre che alla fiction televisiva da cui esso deriva. Un titolo che è anche metafora della condizione umana, della nostra vita che si dipana giorno dopo giorno cercando senso e consapevolezza. Sapere di non sapere è però la condizione affinché quella ricerca abbia una direzione, se non una conclusione. Sapere che, se pure noi non sappiamo, c’è una voce, un Lui che ci interroga e assieme ci accompagna e sostiene: l’unico faro che illumina la notte del nostro cammino mortale. Questo libro riesce, in modo piano, piacevole e persino avvincente, a tratteggiare la storia delle Suore di Carità, raccontando e intrecciando storie del presente. Alla narrazione della vita della Beata Nemesia, intreccia quella di suor Rita, chiamata dalla sua Superiora a trasferirsi a Borgaro, nello stesso convento in cui la Beata ha vissuto gli ultimi tredici anni della sua vita, a inizio Novecento. Pur vivendo in epoche diverse, entrambe appartengono alle Suore di Carità, una Congregazione fondata nel 1799 a Besancon da Santa Giovanna Antida Thouret, sotto la protezione di san Vincenzo de’ Paoli. Suor Rita è incaricata di partecipare a una trasmissione televisiva in gestazione proprio su suor Nemesia. Un’occasione per parlare delle suore in modo vero e serio, fuori dagli stereotipi proposti da certa letteratura e da qualche spot della pubblicità: «il mondo delle suore, come tutte le realtà è in continua evoluzione. Eppure le telecamere fissano un’immagine che arriva non dal passato, ma dal trapassato». Per suor Rita ciò è insopportabile e allora, man mano, si coinvolge sempre più nell’impresa di raccontare le suore del presente attraverso la vita e le opere di una loro sorella dell’Ottocento» (L. Ciotti, Prefazione a P. Damosso, Io non lo so, Edizioni San Paolo, Torino, 2007).
Scheda a cura di Franco Prono
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