Girato di notte nel quartiere Cavoretto a Torino.
«Penso che la principale particolarità di questo mediometraggio (oltre alle mie manie di grandezza che mi hanno indotto a gareggiare con il regista americano John Carpenter di cui ho cercato di imitare Distretto 13, le brigate della morte) sia il fatto che è girato in pellicola Super8 e quasi tutto di notte in esterni. Il che mi ha costretto ad andare a suonare a molte case di Cavoretto (sobborgo collinare di Torino) pregando che mi lasciassero collegare gli illuminatori da 1000 watt di cui la pellicola, a differenza del video, ha disperatamente bisogno. Per me questo film ha però un altro motivo che lo rende ancora più memorabile: la mia attuale fidanzata Giovanna lo vide al Festival Internazionale del Cinema Giovani e ne rimase colpita (anche se non osò venire a complimentarsi): trascorsero altri due anni, prima che ci rincontrassimo, ma quell'argomento in comune ci diede la possibilità di parlare e di conoscerci!». (G. Del Ponte, www.delponte.altervista.org, 2001)
«La pellicola si rifà ai film d'azione spettacolare americani di serie B. Vedrete: sacrifici umani! Scene automobilistiche all'Indiana Jones! Terrore! Raccapriccio! State assistendo al sorgere di una nuova razza!... E verranno a prendervi» (G. Del Ponte, www.torinofilmfest.org, 1988).