«In un periodo come questo, in cui l’antifascismo, da valore fondante della società sta diventando sempre più spesso un reato da perseguire o uno scomodo intralcio nella ricomposizione del sistema politico, pensiamo che sia importante rileggere il presente attraverso gli occhi di chi ha vissuto sulla propria pelle la dittatura fascista e l’ha combattuta. Per questo motivo abbiamo preferito dare spazio alle storie personali, capire le ragioni di una scelta esistenziale, verificare quanto questa abbia segnato la vita successiva e soprattutto far emergere la capacità di indignarsi, reagire e ribellarsi allo stato delle cose, che ha coinvolto un’intera generazione» (C. Di Mambro, L. Mandrile, U. Migliaccio, dal pressbook del film).