Con la partecipazione de gli ultimi abitanti del paesino di Realdo.
Quando durante la Conferenza di pace del 1947 si stabilirono i nuovi confini europei, il territorio dell’antico Comune di Briga venne smembrato tra Francia, Liguria e Piemonte. Realdo perse i suoi pascoli e i suoi pastori, e iniziò pian piano a spopolarsi. Solo due persone e il loro cane vivono lì tutto l’anno: essi custodiscono il paese di fronte all’abbandono. Realdo, isolata e incastonata tra le rocce, è la metafora della montagna: un luogo sacro, troppo spesso dimenticato.
«Questa è la storia di alcuni di noi, di un gruppo di persone che, vivendo isolati dal mondo moderno, hanno mantenuto una purezza ed una chiarezza mentale che per noi, poveri cittadini urbani e suburbani, si va a perdere ogni volta che torniamo a casa e accendiamo la televisione.
Guido, Giuliana, Anna, Francis e gli altri personaggi di questa storia hanno operato una scelta di vita a contatto con la natura: vivono in un paesino arroccato sulle Alpi Liguri, le loro radici sono nella montagna e da essa traggono il loro sostentamento quotidiano. Sono in pochi, ma si bastano perché si vivono fino in fondo. Curando il loro paesino e mantenendone intatta la memoria, custodiscono una culla per il futuro dell¹umanità» (A. Pugno,
www.papaverofilms.it).