Collaborazione a soggetto e sceneggiatura: Monica Rapetti; operatore seconda unità: Stefano Spiti; organizzatore di produzione: Mauro Sangiorgi
Film realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte, Comuni di Varallo Sesia e di Alagna (VC), CAI di Varallo.
A due esperti di topografia, uno italiano e uno svizzero, viene affidato il compito di delineare gli esatti confini tra uno Stato e l’altro sulle Alpi piemontesi, e di stabilire a chi appartenga un resto di mummia ritrovato tra i ghiacci. Il sindaco del paese italiano vorrebbe rilanciare il turismo del luogo, poco fiorente, ma una sorpresa spariglia le attese: le ricerche dei due topografi svelano un segreto legato ad un delitto risalente a molti anni prima.
«Adoro la montagna, per me non è un espediente, uno scenario di cartapesta, ma parte integrante della storia. La sua bellezza e la sua imponenza fanno da contrappunto alla limitatezza dell’animo umano. […] La montagna deve rinascere anche attraverso la memoria degli abitanti. […] Ovviamente film a basso costo non vuol dire opera di bassa qualità. La mia è una commedia ambientata in montagna, un film corale, un gesto di fiducia nei confronti del cinema italiano, sempre più stretto in un regime di monopolio. Ed è anche un piccolo messaggio di speranza e collaborazione nella crisi di questa Italia diventata un incrocio tra il Padrino e Alvaro Vitali» (A. Papini, “La Stampa”, 1.10.2009).
«La sceneggiatura mi ha colpito da subito, soprattutto per l’ambientazione in montagna. Era un po’ come tornare a Il vento fa il suo giro. Poi, una volta sul set, la modalità con cui si realizza il film si è rivelata essere di per sé un’avventura. Il metodo di lavoro delle riprese a 3000 metri è rapido: non c’è tempo di stare col personaggio, di ripetizioni e ripensamenti; a questo ruolo si deve arrivare vuoti, sarà il regista a riempirti di pensieri e di azioni» (T. Toscan, www.nonsolocinema.com, 8.10.2009).