«I protagonisti di Vivere una favola sono ragazzi di “barriera”, provengono dalla periferia torinese. Ragazzi che non fanno storia, tutt’al più costume o cronaca nera quando finiscono sul giornale per qualche reato. Il documentario li racconta in un momento particolare della loro esistenza, quando è ancora tutto possibile, prima che il tempo, la vita, la mancanza di occasioni lavori contro di loro. Ne emerge un potenziale umano, una carica vitale gioiosa, ludica, che costituisce il loro fascino e insieme la salvezza» (M. Moretti, Dichiarazione inedita).