Regista Paolo Damosso
Sceneggiatura Paolo Damosso
Fotografia Antonio Morabito
Operatore Antonio Venere
Interpreti Flavio Bucci, Franco Giacobini, Angela Goodwin, Arnoldo FoĆ
Produzione Nova-T
Note Locations: Castelnuovo Don Bosco, Rivoli, Oglianico, Grugliasco, Monastero di Sant’Ignazio nelle Valli di Lanzo (TO), Torino (palazzo della Curia arcivescovile, Casa Madre in corso Ferrucci).
Sinossi
Tullio è un uomo ormai avanti con gli anni. Ha un rimpianto, uno solo: non essere partito, non aver seguito il consiglio di un suo grande amico. Quell'amico era Giuseppe Allamano, e Tullio era un giovanotto di belle speranze. Don Allamano era un sacerdote, Rettore del Santuario della Consolata di Torino. Allamano aiutava i giovani preti che lo desideravano a partire per il Kenya. L'Africa era un mondo misterioso, lontano, affascinante. Tullio era tra loro, poi la sua vita è cambiata. La partenza, rimandata. Per sempre. Ma, forse, è giunto il momento di riconciliarsi con il passato.
Dichiarazioni
«Allamano è una figura quasi salgariana. Come lo scrittore raccontò di giungle e terre lontane attingendo solo dalla sua fantasia, così lui ha descritto ai suoi confratelli l’Africa che non ha mai visto realizzando un successo missionario. […] La mia idea è di sviluppare in parallelo una storia dei giorni nostri e quella di un uomo conosciuto per i suoi missionari, ma poco per il suo percorso personale. Sarà un’opera divulgativa che attinge anche da alcune preziose immagini tratte dagli archivi dell’Istituto Missioni Consolata. […] In fondo, la partenza è lo slancio verso gli altri. Oggi è più facile andare in missione in Africa oppure nella piazzetta sotto casa?» (P. Damosso, “La Stampa”, 24.9.2002).
«Ci sono santi e beati che “bucano” lo schermo. Padre Pio ad esempio, che pure in tv versione Placido-Castellitto trascina folle come a San Giovanni Rotondo. Ce ne sono altri, invece, che sono vivissimi nella devozione dei fedeli, ma faticano a reggere davanti alla macchina da presa. I santi sociali torinesi, da Cafasso a Cottolengo, appartengono a questa seconda sfera: poco mediatici, silenziosi, anche se furono grandi trascinatori, scrissero pagine splendide e sono ancora oggi molto amati in città. Raccontare la loro storia attraverso le immagini è una sfida non da poco. Tenta in questi giorni l’impresa la Nova-T, che per realizzare un film-documentario sul beato Giuseppe Allamano ha varcato la soglia della Consolata e si è affidata alla voce e al volto di Flavio Bucci. […] Una scelta singolare, per un personaggio come Allamano che non si mosse mai da Torino, ma riuscì ad entusiasmare i suoi contemporanei sul mondo dell’Africa al punto da fondare i Missionari della Consolata. E parlare del continente nero ai torinesi di inizio ‘900 dev’esser stato un po’ come proporre oggi a qualcuno una spedizione su Marte» (R. Fiori, “La Stampa”, 24.9.2002).
Scheda a cura di Luisa Izzo
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