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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Lungometraggi



Tutti intorno a Linda
Italia, 2009, 35mm, 100', Colore


Regista
Barbara Sgambellone, Monica Sgambellone

Soggetto
Barbara Sgambellone, Monica Sgambellone

Sceneggiatura
Barbara Sgambellone, Monica Sgambellone

Fotografia
Giancarlo Ferrando

Musica originale
Riccardo Della Ragione

Suono
Luigi Miniotti

Montaggio
Alessandro Sabbioni

Costumi
Samantha Marsili Libelli

Effetti speciali
Valentina Girolami, Luciano Vittori Jr.

Scenografia
Fiorella Cicolini

Direttore di produzione
Roberto Giliberto

Interpreti
Maria Victoria Di Pace (Linda), Francesca Faiella (Sara), Salvatore Nicosia (Giacomo), Juan Pablo Di Pace (Edoardo), Marco Cocci (Stefano), Danilo Brugia (Lorenzo)

Produzione
Luciano Martino per Dania Film

Distribuzione
Dania Film

Note
Assistente scenografa: Carlotta Desmann; assistente di produzione: Daniele Manca; organizzatore generale: Angelo Frezza.
 
Locations: Torino.
 
Film realizzato con la collaborazione del Ministero per i Beni e le Attivià Culturali (Direzione Generale per il Cinema), il patrocinio della Città di Torino, il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.




Sinossi
Linda vive a Torino, ha trent’anni e fa l'attrice per spot pubblicitari, ma sogna il mondo del cinema. In seguito ad una normale visita medica le viene diagnosticata l’endometriosi, una malattia all’utero che colpisce circa il 10% delle donne.  Le soluzioni sono due: operarsi o avere un figlio entro un anno. Linda, che a seguito di un trauma infantile ha la fobia delle sale operatorie, scarta subito la prima ipotesi, ma deve risolvere il problema della gravidanza. Senza un “vero” compagno, la ragazza si trova di fronte alla dura scelta di trovare un uomo ideale per il suo bambino: c’è Giacomo, un collega di lavoro, che la vuole solo portare a letto; Stefano, l’ex fidanzato ancora innamorato di lei; Lorenzo il ragazzo che frequenta, ma con il quale ha solo un buon feeling sessuale e nulla di più.




Dichiarazioni

 






«In Tutti intorno a Linda abbiamo alla regia le sorelle Sgambellone e sullo schermo fratello e sorella, Maria Victoria e Juan Pablo Di Pace. Tecnicamente l'esito conforta, ma sconforta il personaggio principale, un'attricetta trentenne che ha la fobia degli ospedali e preferisce al ricovero una gravidanza di ripiego, per il quale considera il miglior candidato... Al cinema occorrono storie di personaggi insoliti; occorrono meno storie di personaggi unici, circondati da casi umani. Con un miglior soggetto le Sgambellone ci riprovino e puntino di più su Francesca Faiella» (M.Cabona, “Il Giornale”, 3.7.2009).
 
«Si son fatte carico di raccontarci questa favoletta due sorelle torinesi, Barbara e Monica Sgambellone, che hanno esordito come scenografe in teatro e dopo, al cinema, hanno realizzato dei corti. Per il loro primo lungometraggio hanno scelto come toni quelli della commedia facendoli ovviamente scaturire da quello spunto singolare che finisce per consistere nell'affannata ricerca di un... candidato papà tra alti e bassi, contrattempi, delusioni, sorprese, accettando a un certo punto persino alcune citazioni delle vecchie farse: la protagonista nascosta in un armadio per sottrarsi all'intrusione di una rivale… I personaggi sono abbastanza colorati anche se i segni più attenti riguardano soprattutto la protagonista; le sue ansie e quelle sue paure che, in, certi risvolti, sfiorano l'ipocondria. I ritmi scorrono, certe situazioni possono divertire, ma, nel suo complesso il testo, firmato anche quello dalle due registe, non ha una vera compiutezza: qua è solo ripetitivo là sembra lasciare troppi elementi in sospeso. Ad ogni modo, visto che è cominciata l'estate, lo si può accogliere con simpatia, anche perché, nella sua rappresentazione, riesce a proporre immagini piacevoli specie quando l'occasione sono architetture e panorami di una Torino poco vista scelta, grazie anche a quella Film Commission come sfondo dell'azione. La protagonista è un'attrice italo-argentina, Maria Victoria Di Pace, che si è diplomata a Milano in Arte Drammatica. Un buon talento» (G.L. Rondi, “Il Tempo”, 24.6.2009).
 
«Bohème letteraria/artistica a Torino. Tutto gira (come da titolo) intorno a Linda, trentenne che sogna di fare l'attrice e divide un appartamento con un poeta e un libraio. Film molto femminile, dirigono Barbara e Monica Sgambellone» (AL. C., “l'Unità”, 3.7.2009).

«Il primo lungometraggio scritto e diretto da Barbara e Monica Sgambellone sembra un film spagnolo di inizio anni '80 ma senza quella forza eversiva (a discolpa del film va però detto che non ha nemmeno l'intenzione di averla), una commedia di donne dalla parte delle donne girata con leggerezza e spensieratezza, dove anche avere un figlio è una decisione presa in pochi secondi. Peccato che alla leggerezza di contenuti non corrisponda anche uno stile di regia altrettanto leggiadro, libero e inventivo. Non suoni come un'offesa, ma Tutti intorno a Linda più che un film sembra il pilota per una serie televisiva carico com'è di personaggi irrisolti e spunti lasciati in sospeso. In più è anche funestato da una colonna sonora inadeguata e una voce fuoricampo invadente, poetica solo nelle intenzioni e sostanzialmente fuori luogo. Eppure Linda sembra un personaggio riuscito: lieta portatrice di una dimensione radicalmente femminile del vivere, in certi momenti dotata del fascino della Sally Hawkins di La felicità porta fortuna e in altri enigmatica ed emotiva come Amelie Poulain. Per tutto questo grande merito va al volto (ma anche alla recitazione) di Maria Victoria Di Pace e all'idea (l'unica davvero convincente di tutto il film) di strutturare un racconto che, senza farlo sembrare, narri non tanto una situazione o una sequenza di fatti quanto un approccio alla vita» (G. Niola, www.mymovies.it).


Scheda a cura di
Marco Mastino


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