Torino città del cinema
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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Cortometraggi e Documentari



La scrittura
Italia, 2006, Colore


Regista
Davide Ferrario

Soggetto
Davide Ferrario

Sceneggiatura
Davide Ferrario

Fotografia
Dante Cecchin

Suono
Mirco Guerra

Montaggio
Claudio Cormio

Costumi
Paola Ronco

Trucco
Nadia Ferrari

Effetti speciali
Marcello Buffa

Scenografia
Francesca Bocca

Interpreti
Giuseppe Loconsole (l’impresario), Fabio Troiano (l’artista), Neri Marcorè (il presentatore)

Produzione
Museo Nazionale del Cinema

Note
Organizzatore generale: Ladis Zanini.
 
Locations: Torino (Mole Antonelliana, Lumiq Studios).
 
Queso cortometraggio - della durata di 90" - viene proiettato in continuità nello settore denominato “La macchina del cinema” all’interno del Museo Nazionale del Cinema di Torino. È questa l’area più didattica del Museo, dove il visitatore può compiere autonomamente alcune sperimentazioni, soprattutto nello spazio dedicato agli effetti speciali. In un primo momento il visitatore vede il prodotto filmico finito, successivamente viene guidato in un procedimento a ritroso assistendo alla scomposizione del cortometraggio nelle procedure linguistiche e tecniche intervenute nel corso della realizzazione: le riprese, il montaggio, la sonorizzazione, gli effetti speciali. L’intento di Ferrario è quello di spiegare al visitatore che l’apparente “naturalezza” del cinema nasconde una sofisticata manipolazione.




Sinossi
Un attore vuole mostrare la sua bravura nell’imitazione di un uccello ad un impresario il quale non ha alcun interesse a sentire gli abili cinguettii che l’artista riesce a riprodurre. Ma quando lo vede librarsi in volo...




Dichiarazioni
«Come si fa un film? Come funziona il linguaggio del cinema? Le […] cinque tappe del viaggio all'interno della macchina del cinema cercano di dare una risposta a queste domande. Vedrete in ciascuna di esse diversi livelli del processo di lavorazione di un cortometraggio di 90 secondi, appositamente girato nella Mole (dove? scopritelo!): dapprima il prodotto finito, poi le diverse fasi della sua composizione. A ogni tappa sarete invi­tati a riflettere su come l'apparente "naturalezza" del cinema sia in realtà il prodotto di una sofisticata manipolazione. Vi invitiamo perciò a dedicare un minuto e mezzo a ogni filmato. Le proiezioni sono sincronizzate in modo che ciascuna cominci appena finita la precedente, con un breve intervallo per spostarsi nella cappella successiva» (D. Ferrario, Comunicato Stampa del Museo Nazionale del Cinema, 2006).





Il cinema è grande spettacolo affascinante e coinvolgente, ma è anche una macchina produttiva estremamente complessa in cui operano insieme artisti e professionisti di vario genere. Realizzare un film comporta affrontare un percorso articolato in varie fasi che implica l’uso di tecniche e linguaggi molto differenti tra loro. L’allestimento del settore “La macchina del cinema” all’interno del percorso espositivo del Museo Nazionale del Cinema di Torino intende mostrare ai visitatori l’apparato creativo che sta dietro l’immagine proiettata sullo schermo, seguendo le procedure di realizzazione dei film nelle sue molteplici e successive articolazioni. In cinque spazi successivi, con la proiezione di cinque cortometraggi (un cortometraggio ripetuto più volte sotto diversi aspetti realizzativi), Davide Ferrario guida il visi­tatore in un breve viaggio a ritroso nelle tappe di produzione di un film, scomponendo il prodotto finito nelle sue diverse parti costitutive: il momento delle riprese, il montaggio delle inquadrature, l'aggiunta dei sonoro, la sovrapposizione degli effetti speciali.


Scheda a cura di
Franco Prono


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