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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Lungometraggi



Il vetturale del San Gottardo
Italia, 1942, 35mm, 83', B/N


Regia
Hans Hinrich, Ivo Illuminati

Soggetto
Luigi Bonelli

Sceneggiatura
Luigi Bonelli, Max Calandri

Fotografia
Renato Del Frate

Operatore
Gianni Alberto Vitrotti

Musica originale
Ezio Carabella, Alessandro Derevitsky

Montaggio
Gisa Radicchi Levi

Scenografia
Luigi Ricci

Arredamento
Enrico Santamaria

Costumi
Arrigo Ghedini, Rosi Gori

Interpreti
Giovanni Grasso (maestro Antonio), Mariella Lotti (Maria), Leonardo Cortese (Paolo Caminata), Osvaldo Valenti (Mortens), Giorgio Costantini (Fritz), Germana Paolieri (Iva), Mario Ferrari (Favre), Lya Nagy (Anna), Umberto Casilini (Perry), Lia Lauri, Giovanni Petrucci

Direttore di produzione
Mario Sequi

Produzione
Ettore Presutti per Venus Film-SEFI

Distribuzione
Ausonia

Note

Nulla Osta n. 31.412 del 30.9.1941; 2.326 metri.

Assistente operatore: Gianni Alberto Vitrotti; segretario di produzione: Renato Restivo; prima proiezione pubblica: 23.10.41.

Le riprese in interni sono state realizzate negli stabilimenti FERT di Torino.

 





Sinossi
Il giovane e brillante ingegnere che ha vinto il concorso per il progetto del traforo del San Gottardo si rende conto, una volta arrivato sul posto a dirigere i lavori, dell’ostilità dei montanari contrari all’opera e della grande difficoltà provocata da una natura ostile. Inoltre un ingegnere suo rivale cerca di boicottare il lavoro del protagonista corrompendone l’assistente attraverso le malizie di una donna: questa sottrae i piani di lavoro del traforo e li consegna all’uomo che attua un vero e proprio sabotaggio. Il giovane progettista rimane ucciso in un incidente durante gli scavi del tunnel e il suo assistente, pentito del tradimento, porta a termine il lavoro completando il traforo.




«Il traforo qui serve soltanto di pretesto ad un pasticcetto melodrammatico in cui fra vetturali retrogradi che avversano l’impresa, loschi figuri che vogliono impadronirsi dei piani e la figlia di un vetturale che perde la testa per un ingegnere, e gliela fa perdere, si compromette uno spunto così stimolante. [...] Eppure chi è disposto a chiudere un occhio sulla fattura approssimativa del film, e va solo in cerca di occasioni a buon mercato per commuoversi, indignarsi, solidarizzare con la lealtà, sprezzare la superstizione, esecrare l’inganno, queste occasioni troverà di certo nel Vetturale del San Gottardo diretto da Ivo Illuminati e adeguatamente interpretato» (S. De Feo, “Il Messaggero”, 19.6.1942).

«Il dramma, cucinato su vecchie ricette atte a creare effetti commoventi, non convincerebbe neppure gli ultimi lettori dei romanzi di Giogio Ohnet. Mariella Lotti era la fanciulla candida e per essere figlia d’un ruvido sterratore non avrebbe dovuto avere camicette di seta così fine e capelli così ben pettinati da far pensare più che ai rifugi alpini alle messe in piega di Biancifiori. Leonardo Cortese era l’innamorato, ma è ancora troppo delicato per la parte d‘un volitivo ingegnere. Giovanni Grasso ansimava e urlava come un ossesso e Mario Ferrari aveva una edificante barba. Dura, folta e compatta. Essa partiva dal labbro superiore e copriva tutto il collo in una gravità impenetrabile. Ecco: la cosa più bella di questo film [...] è appunto la barba di Mario Ferrari» (D. Calcagno, “Film”, 13.5.1942).


Scheda a cura di
Valeria Borello

Persone / Istituzioni
Hans Hinrich
Ivo Illuminati
Renato Del Frate
Gianni Alberto Vitrotti
Giovanni Grasso
Mariella Lotti
Leonardo Cortese
Osvaldo Valenti
Germana Paolieri
Mario Ferrari
Luigi Ricci


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