Nulla Osta n. 31.126 del 6.10.1940; 1.939 metri. Dialoghi: Carlo Veneziani; canzoni: Alfredo Bracchi (Cicocita), Giovanni D’Anzi (Cicocita, Io son l’amor).
Esiste una versione precedente del film tratta dal medesimo soggetto e diretta sempre da Sandor Szlatinay: Bercesenyi Huszarok (Ungheria, 1939-40) distribuito in Italia con il titolo Gli ussari di Bergery.
Film realizzato negli stabilimenti FERT di Torino.
«La spumosità di questa commediola ungherese [...] è di origine e di consistenza – meglio sarebbe dire inconsistenza – da operetta. Ballerine, cascate di spumante, nobili che scialacquano banconote, vagheggini anziani che battono in breccia i vagheggini di primo pelo, e così via. [...] Vivace, svelta, garbata la regia di Szlatinay; animata la recitazione» (Anonimo, “Corriere della Sera”, 25.3.1941).
« [...] il film, con tanta Ungheria, avrebbe potuto essere collocato in qualunque altro paese del mondo, senza perdere nulla del suo carattere che è quello di una commediola non troppo divertente, imbastita su situazioni fruste, ed immersa in un’atmosfera convenzionale. Enrico Viarisio è il capitano e fa del suo meglio per destreggiarsi tra il comico e il sentimentale; la danzatrice è Clara Tabody, che danza bene ma recita così così» (A. Frateili, “La Tribuna”, 24.6.1941).
«Nel 1940 escono a poca distanza l'uno dall'altro due film, Gli ussari di Bergery e II capitano degli ussari. Sono firmati dallo stesso regista, Samdor Szlatinay, e hanno un soggetto assai simile per non dire uguale. La spiegazione a questo piccolo mistero è molto semplice. Dopo il grande successo del primo film, che era stato interamente girato in Ungheria e che racconta la storia di un padre e di un figlio che si innamorano all'insaputa l'uno dell'altro della stessa donna, al regista viene richiesto di girare la stessa vicenda ma con attori italiani. All'epoca le commedie di ambientazione mitteleuropea avevano un certo successo: l'eleganza dei costumi, i dialoghi sofisticati, attori ed attrici eleganti erano tutti elementi che contribuivano in pari misura a decretare il gradimento da parte del pubblico. La versione italiana fu girata interamente a Torino, negli stabilimenti Fert, ed era incentrata sul fascino di Enrico Viarisio, giovane attore tra i più simpatici delle poca, e sulla simpatia di validi caratteristi come i giovanissimi Aroldo Tieri e Carlo Romano (quest'ultimo diventerà i doppiatore di Jerry Lewis e di Paperino) e il piemontese Luigi Pavese, già da tempo attivo con ottimi risultati. Ma l'attrice principale, Clara Tabody, era veramente ungherese e una delle ballerine classiche più rinomate dell'epoca: la sua permanenza in città non passò certo inosservata e le cronache cittadine sono piene di racconti che prendono spunto dalla sua condotta eccentrica» (S. Della Casa, “La Stampa – TorinoSette”, 20.11.2009).