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Cortometraggi e Documentari |
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Altra Europa
Italia/Portogallo, 2011, HD, 75', Colore
Altri titoli: Other Europe
Regista Rossella Schillaci
Soggetto Rossella Schillaci
Sceneggiatura Rossella Schillaci
Fotografia Rossella Schillaci, Roberto Greco
Musica originale Daniele De Luca
Suono Sonia Portoghese
Montaggio Dario Nepote
Assistente alla regia Fulvio Montano
Assistente di produzione Giulio Pedretti
Produzione Azul Film, in collaborazione con Laranja Azul (Lisboa, Portogallo) e CLAC Associazione culturale (Palermo, Italia)
Distribuzione Babel TV - SKY 141 (Italia), Press TV (Iran)
Note Mix audio: Fabio Coggiola; assistente in Sicilia: Francesco Di Martino; fotografo in Sicilia: Alessandro Di Giugno.
Prodotto da Rossella Schillaci per Azul (Italia), Catarina Mourao per Laranja (Portogallo).
Realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e della Regione Piemonte (Piemonte Doc Film Fund - Fondo regionale per il documentario), con il patrocinio di: Comune di Torino - Università di Palermo – Dipartimento Politica e Diritto Fortress Europe - Melting Pot Europe - Unchr Agenzia Delle Nazioni Unite per i Rifugiati Laura Boldrini – Iom/Oim- International Organization For Migrants - Cir Consiglio Italiano per i Rifugiati - Film Commission Regione Siciliana - Carta Distribuzione.
Nel 2011 il film ha partecipato a: Tri Continental Film Fest, Addis Film Fest, Docudays UA, Human Rights Doc Fest, International NAFA Fest: Nel 2012: Athens Ethno Film Fest, Inconvenient Films Fest, Sardinia Ethno Film Fest, Festival of Muslim Cinema, European Life I Live Fest, SoleLuna Doc Fest, Open City Doc Fest, Democracine Film Fest, Göttingen Ethno Film Fest, Trento Film Fest.
Premi: Human Rights Award, 8 edizione Aljazeera Doc Fest (2012); Jury Prize, 4 edizione Baghdad Film Fest (2012); Best DOC, 12° Piemonte Movie (2012); Jury Prize, This Human World Fest (2011); RAI Film Prize, 12 edizione Rai Ethno Film Fest (2011); Best DOC, 5 edizione Salina DocFest (2011), "Per lo sguardo lucido e sincero del racconto, per un approccio visivo mai invadente del vissuto quotidiano di chi non ha nulla se non sé stesso e di chi spontaneamente cerca di supplire ad uno Stato assente".
Sito internet: http://altraeuropadoc.blogspot.it e www.azulfilm.com.
Locations: Torino.
Sinossi
Nel novembre del 2008 circa 300 rifugiati somali e sudanesi occupano una vecchia clinica abbandonata in uno storico quartiere operaio di Torino. La clinica è per loro l’unico rifugio, nonostante l’allacciamento all’energia elettrica sia precario e pericoloso e l’acqua corrente ci sia solo in quelle che erano le vecchie cucine della clinica, una per piano, una per circa 80 persone. Ma i rifugiati sono ben intenzionati a costruirsi qui un’alternativa, impegnandosi in corsi di avviamento al lavoro e nello studio della lingua italiana. Ed è proprio la loro determinazione ad animare gli squallidi e gelidi interni della clinica. Khaled, Shukry e Alì, come i loro compagni, hanno viaggiato tra mille difficoltà pur di arrivare fin qui, in Europa, per conquistarsi una vita migliore. Le loro speranze si scontrano con una condizione di vita “sospesa” in attesa di una soluzione che non arriva. Vorrebbero raggiungere un'”altra Europa” ma sono bloccati qui per via della legislazione europea (il regolamento Dublino II) che li obbliga a risiedere nel primo paese in cui arrivano e dove vengono prese le loro impronte digitali.
Il film segue le loro vicende nell’arco di un anno, scandite dalla trasmissione radiofonica Titanic in lingua somala, e mostra la vita all’interno della clinica e in città, tra gli inevitabili problemi interni, le proteste della cittadinanza e le provvisorie iniziative del Comune e della Prefettura. Dal freddo inverno all’afa insopportabile d’agosto, fino allo sgombero autunnale dell’ex clinica disposto dal prefetto e la sistemazione dei rifugiati in una vecchia caserma riattata per l’occasione, l’ennesima soluzione temporanea. Ma il loro viaggio non è ancora finito e la loro nuova vita ancora tutta da inventare… Tre personaggi emblematici ci guidano in un racconto che ci rivela da vicino, con sguardo intimo e partecipe, il loro punto di vista sull’Italia e sull’Europa. Una storia collettiva tra sogni e delusioni, con il costante desiderio di fuggire da questi Stati incapaci di accoglierli nella ricerca continua di un’altra Europa in grado di offrirgli una possibilità di vita dignitosa.
La telecamera di Rossella Schillaci entra nella ex-clinica con rispetto e delicatezza, incontra gli sguardi dei suoi protagonisti e li osserva nella loro quotidianità, fatta di preghiera, ricerche di lavoro, pulizie di gruppo e tentativi di convivenza. Sono tanti a vivere in quella struttura, etiopi, somali e sudanesi, e le condizioni di vita per loro non sono semplici. Ma è raro non vedere sul loro viso un sorriso, nonostante tutto.
Altra Europa ha il pregio raro di non giudicare e di non schierarsi: difficile vedere un documentario di questo tipo che non sia (anche) una dichiarazione politica. Rossella Schillaci invece riesce nell'impresa, regalando allo spettatore un quadro obiettivo e completo di ciò che avvenne. Alla fine la clinica venne svuotata, e quelle famiglie spostate in parte nella caserma e in parte altrove. E poi altrove. E poi ancora altrove (C. Griseri, "cinemaitaliano.info", 8.3.2012).
Uno dei migliori film sui paradossi dell’accoglienza all’italiana, raccontati attraverso la storia di una vecchia clinica di Torino, occupata nel 2008 da trecento rifugiati politici somali e sudanesi (G. Del Grande, http://fortresseurope.blogspot.it, 1.3.2012).
Scheda a cura di Cristina Nebbia
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