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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Cortometraggi e Documentari



Marzo 1973 I giorni della Fiat
Italia, 1993, Bvu, 35', Colore


Regia
Armando Ceste

Fotografia
Angelo Santovito

Suono
Paolo Favaro

Montaggio
Pier Milanese, Angelo Eikon

Interpreti
Riccardo Braghin



Produzione
AC/ Cinema e Video, Torino, in collaborazione con l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, Roma

Distribuzione
AC/ Cinema e Video

Note
Sottotitolo: Fatti e immagini di una lotta operaia.
 
Documentario presentato al Festival Internazionale Cinema Giovani del 1993.




Sinossi
Nel marzo 1973, in seguito alla rottura delle trattative per il rinnovo contrattuale dei metalmeccanici, gli operai della Fiat di Torino occuparono per circa una settimana lo stabilimento di Mirafiori. Fu una forma di lotta sorta spontaneamente tra i lavoratori, che raccoglieva e in qualche modo sintetizzava l’esperienza fatta fino ad allora da quella comunità operaia a partire dalla primavera del 1969.




Dichiarazioni
«1973/1993 Vent’anni dopo: abbiamo ripreso, in un’intervista filmata, uno di quegli stessi operai, Riccardo Braghin, che vent’anni fa erano stati intervistati durante quelle giornate di lotta, realizzando attraverso la sua memoria e testimonianza di protagonista e riutilizzando e rimontando il materiale girato nel marzo del 1973 il commento dei fatti e delle immagini su “quei giorni alla Fiat”» (Armando Ceste, www.torinofilmfest.org).





La lotta operaia mostrata nel film, per radicalità e determinazione, arrivò a scavalcare le stesse organizzazioni sindacali. La direzione e l’organizzazione di questa forma di lotta aveva come principali protagonisti delegati e avanguardie operaie che facevano riferimento alla sinistra sindacale e a gruppi extraparlamentari (in particolare Lotta Continua). La caratteristica principale di questa occupazione fu l’assoluta novità delle strategie e degli obiettivi rispetto alle precedenti lotte operaie di questo tipo. Non più un’occupazione che garantiva comunque il lavoro e la produzione, ma presidi ai cancelli per impedire l’ingresso e l’uscita delle merci, per attuare così un controllo operaio sulla fabbrica e sul blocco totale della produzione.

Riccardo Braghin, l’operaio che viene intervistato nel film, è scomparso nell’estate del 2005; nel novembre dello stesso anno è stata ricordata la sua esperienza in una serata, presso il circolo culturale Hiroshima Mon Amour, attraverso le testimonianze dei suoi amici e compagni di lotta; in particolare da Stefano Della Casa, lo scrittore Erri De Luca e il regista Armando Ceste. In quell’occasione è stato proiettato nuovamente il film che è stato anche ristampato in DVD e venduto per ottenere fondi da destinare al gruppo Medici senza Frontiere. 


Scheda a cura di
Vittorio Sclaverani

Persone / Istituzioni
Armando Ceste
Paolo Favaro
Pier Milanese


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