Film realizzato con il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte.
scheda a cura di d.c.
«Ho utilizzato esterni di Torino e di Praga, avvalendomi del contributo della Regione Piemonte e della grande disponibilità della comunità ebraica di Torino che mi ha concesso di usufruire per alcune scene della sinagoga. È cinema di ricerca quindi attento al linguaggio, è video-arte nella ricerca estetica, è divulgazione di una cultura importante» (L. Nero, “La Stampa-Torino Sette”, 2.4.2003).
Anomalo lungometraggio non fiction intorno alla mitica figura della cultura ebraica, tra scenografia (del pittore Vincenzo Fiorito), suoni (la voce off di Moni Ovadia), grafica e rielaborazione digitale, con evidenti e dichiarati richiami a Greenaway, oltre che apprezzabile richiamarsi alla pluriculturalità e alla tolleranza. Girato tra Torino e Praga, un interessante esperimento di cinema indipendente nella fase di realizzazione, ma anche in quella di circuitazione: si veda il progetto “GolemCaravan” (presentazione itinerante con proiezione in alta definizione), la distribuzione homevideo nel catalogo Medusa (lanciata nel nord Italia con presentazioni nelle sedi Fnac), fino ad arrivare alla candidatura per il David di Donatello.
«Primo film di una trilogia dedicata allo studio del linguaggio cinematografico, che continua con Pianosequenza(2004) e Hans (2005). Golem , il primo film, si concentra sul rapporto fra video-arte e inquadratura cinematografica dando molta importanza alle scelte di montaggio. Pianosequenza, al contrario, si avvale della ripresa diretta annullando il montaggio. Hans, infine, sintetizza questi due linguaggi all’interno di un film apparentemente più tradizionale, che usa anche star del cinema per confrontarsi con altri modelli» (www.cinemaitaliano.info/golem).
«Un muto fantoccio di statura gigante si aggira per le strade della magica Torino. Inseguito dalla cinepresa di un giovane regista piemontese, Louis Nero. La leggendaria creatura è il “Golem”, un essere che i testi cabalistici del XII secolo dicono creato da due mistici polacchi» (“Il Giornale del Piemonte”, 2.4.2003).
«Il lungo prende il nome ma, soprattutto, racconta, attraverso l'uso di immagini, della leggendaria figura ebraica del Golem, creatura creata dal rabbino Judah Loew nella soffitta della sinagoga della capitale Ceca a protezione della comunità ebraica praghese. [...] Il film vanta la collaborazione di alcune personalità di spicco della cultura europea: la voce narrante, il famoso regista e attore Moni Ovadia e la sceneggiatura scritta con lo scrittore Gianni Milano» (T. Fontana, “Corriere di Moncalieri”, 2.4.2003).
«Nel film la creatura leggendaria prende vita e cerca per tutta la notte. [...] il suo creatore attraverso tre città. Allo scoccare della mezzanotte esse divengono un solo posto, un mondo che non ha più alcun confine e nel quale il Golem si muove velocemente, talvolta accompagnato o ostacolato da personaggi-maschere che incontra nel corso del suo viaggio» (r.pav. “La Stampa”, 1.4.2003).