Nulla Osta n. 14.347 del 1.6.1919
Copia conservata presso: Museo Nazionale del Cinema (Torino), Cinémathèque Royale (Bruxelles)
Il padre della bella Jenny, ragazza graziosa e viziata, acquista da un museo una preziosa e antica fibbia d’oro, ma due disonesti antiquari cercano di derubarlo. Solo l’intervento dell’atleta fantasma, un eroe mascherato, salva il prezioso oggetto. I due però non si perdono d’animo e questa volta, per arrivare alla fibbia, rapiscono Jenny; l’atleta fantasma cerca di liberarla, ma viene catturato dagli antiquari. Nel frattempo la polizia interviene e libera sia Jenny che l’eroe; questi altri non è che il timido Harry Audresen, da sempre innamorato della bella ragazza. Il film finisce con una dichiarazione d’amore.
«Protagonista de L’atleta fantasma è Mario Guaita Ausonia, l’atleta classico e perfetto, l’interprete famoso di Salambò e Spartaco. Questo fatto caratterizza il film e precisa il genere cui esso appartiene. Film d’avventure sensazionali e d’audaci exploits. E questi films s’accettano così come sono. Essi divertono, sono belli e buoni; son cattivi e brutti, se annoiano. L’atleta fantasma diverte e interessa dal primo quadro fino all’ultimo. Gli avvenimenti si avvicendano e si intrecciano senza tregua; l’azione si svolge rapida e leggera, di sorpresa in sorpresa, mantenendo desta l’attenzione dello spettatore fino alla fine. Una graziosa vicenda d’amore accresce l’interesse dell’avventura e si conclude lietamente. [...] Mario Guaita Ausonia, oltre che atleta perfetto, si dimostra attore corretto ed elegante. La sua forza obbedisce ad una legge d’armonia che la domina e la plasma nei suoi movimenti e nelle sue manifestazioni, sicché procura un vero godimento estetico e la trasforma in arte. Gli altri interpreti discreti» (Bertoldo, “La Vita Cinematografica”, 22.11.1919).