Nulla Osta n. 9.544 del 22.6.1915. Viraggio: L. 106,40
Film iscritto nel “Pubblico registro delle opere protette (n. 59228), con domanda alla prefettura di Roma presentata da G. Barattolo, il 7 ottobre 1912, quando era ancora inedito.Prima proiezione in Italia: 22.11.1912
Prime visioni all’estero: USA 21.12.1912 (3 reels); Francia 29.11.1912 (1.064 metri); Spagna gennaio 1914 (1200 metri); Austria novembre 1912 (1.117 metri)
Frase di lancio: “Questo film è eseguito con una messa inscena straordinaria e con rara maestria ed arte. Storici costumi forniti dalla Scala di Milano. Oltre 500 comparse, cavalli, ecc.”
Copia conservata presso: Museo Nazionale del Cinema (Torino) [1030 metri, con didascalie in olandese] e Nederlands Filmmuseum (Amsterdam),
«Indovinatissimo il pensiero della Casa Ambrosio, di riprodurre in Cinema, il Parsifal, il melodramma mistico di Wagner, che quest’anno affronta la ribalta del “Regio” di Torino, nonché dei principali teatri italiani ed esteri. La riproduzione della Casa “Ambrosio” è perfetta, sia per l’accuratezza dei particolari come delle scene d’insieme, non meno che per il valore di singoli interpreti, tra i quali ci piace segnalare la distintissima Mary Cleo Tarlarini, la quale alla parte di Maga dette tutto il risalto del mirabile intuito drammatico e della ineffabile mimica di espressione» (“Il Maggese Cinematografico”, a.II, n. 3, 10.2.1914).
«Il soggetto artistico in Cinematografia va assumendo ogni giorno più maggiore importanza e questa tendenza rende l’arte nuova sempre più interessante a chiunque veda in essa il migliore modo di sviluppare il senso artistico delle masse, ricostruendo e popolarizzando la visione delle grandezze passate. Fra le Case mondiali fabbricanti di pellicole, che hanno dedicato la loro attività ai soggetti artistici, tiene certo un posto eminente la Casa Ambrosio, che s’ispirò sempre alle più alte concezioni tecniche, accoppiando in tutti i particolari delle sue azioni storiche, artistiche e drammatiche la più grande perfezione dell’ambiente del soggetto rappresentato [...] L’idea della Casa Ambrosio non poteva essere più felice, e noi, che tra i primi abbiamo avuto il piacere e la fortuna di assistere alla prima proiezione di questo dramma colossale, possiamo accertare i nostri lettori che la completa rievocazione del più puro eroe germanico costituisce un vero godimento della vista e della mente» (“La Fotografia Artistica”, a. IX, n. 9, settembre 1912).
«È il secondo della serie delle grandi films, che l’ottima casa torinese ha preparato in questi ultimi tempi, e che lancia sul mercato cinematografico quale affermazione della sua continua ascesa verso una forma tutta nuova di arte e di perfezione. Il successo di questo lavoro è stato superiore a quello del Siegfried, e ciò è spiegabile quando si pensi alla diversità del soggetto, più ricco di sfumature e di idealismo, meno coreografico dell’altro, ma più soffuso di poesia.
L’esecuzione artistica è innegabilmente perfetta. [...] Messa in scena magnifica: tutto venne riprodotto con fedeltà meticolosa; armi, attrezzerie, costumi, ecc. La parte tecnica impeccabile, bellissima la fotografia» (Il Rondone, “La Vita Cinematografica”, n. 21, 25.11.1912).
«The Ambrosio Co. of Turin, has excelled itself in a grand production of Parsifal, which has been immortalized by the music of Richard Wagner and is known throughout the world as an operatic masterpiece» (“The Moving Picture World”, New York, 28.12.1912).