«Rapporto tra linee/forme architettoniche e figura umana in una convivenza apatico/aggressiva tra la persona/e e l’architettura della città. Già molto significativa nel titolo, l’immagine, nonché il senso, vengono accentuate dalle musiche di Carpenter e dal finale ironico di Vecchioni» (A. Rotella, E. Hahn, P. Milanese, E. Verra, in S. Della Casa, a cura, Spazio Aperto, 2° Festival Internazionale Cinema Giovani, 1984).