«Questo cortometraggio d’animazione è una strizzatina d’occhio tra macchina fotografica e cinepresa come se una dicesse: “io posso fermare la realtà” e l’altra: “io posso farla continuare all’infinito» (P. Ragusa, in S. Della Casa, a cura, Spazio Aperto, 2° Festival Internazionale Cinema Giovani, 1984).