|
Cortometraggi e Documentari |
|
A volte ritornano
Italia, 1986, Vhs, 19', Colore
Regia Flavio Moretti
Sceneggiatura Guglielmo Galfredo, Flavio Moretti, Giorgio Lusso
Fotografia Flavio Moretti
Musica originale Giancarlo Morini
Suono Alberto Sarti
Montaggio Flavio Moretti
Scenografia Flavio Moretti
Interpreti Vicenzo Battiato, Guglielmo Galfredo, Giorgio Lusso, Vincenzo Torelli, Michele Vergnano
Produzione Flay Productions, Moncalieri (Torino)
Note Premi: Targa Kodak Castrocaro Terme (Forlì), Targa Argento Round, Rimini.
Sinossi
Fine anni ’50 nella notte di Hallowen. I ragazzi di una università americana costringono un loro coetaneo, da poco giunto in paese, al rito d’iniziazione, che consiste nell’attraversare un vecchio cimitero. Ma un incidente, causato da un cattivo soggetto, allievo della stessa scuola, ne provoca la morte. Un anno dopo, nella stessa notte, le forze dell’aldilà lo vendicheranno.
Dichiarazioni
«Questo film non ha assolutamente la pretesa di essere un horror movie, è infatti stato concepito come un cartone animato, cercando mediante luci e situazioni ben precise di ricordarne la struttura sia formale che narrativa. Il soggetto è volutamente ispirato alla famosa serie di comics americani degli anni ‘50-’60 (I Creepy, Weird Science, Ghosts, ecc.). Come i miei precedenti cortometraggi anche questo video è caratterizzato dall’utilizzo di materie povere come il polistirolo, e da mezzi tecnici non professionali» (F. Moretti, www.torinofilmfest.org).
«In A volte ritornano (1987, video), di cormaniana ispirazione, si pensa molto a La maschera della morte rossa. Di nuovo, all’origine, un libro. Di nuovo, la vigilia di Halloween. Una roca voce gutturale ottenuta al ralenti narra fuori campo. come in Frog di Carpenter, una giovanile iniziazione cimiteriale che precipita in tragedia. Tre amici preparano uno scherzo macabro a Peter Smith. L’intervento di Colin Miles, quinto personaggio in cerca d’autore, è micidiale: dallo spavento, Peter muore. Colin è assolto dalla giustizia umana. Un anno dopo, sapendo d’essere vittima della vendetta dei tre amici, se la ride: avrà ben poco da ridere quando, imprigionato in un carro funebre, quasi una bara di vetro come per Biancaneve, si accorgerà che a guidare il carro a folle velocità c’è il “redivivo” Peter Smith, nei panni della morte. Mentre la morte trascina fuori Colin dalla casa, Paperino apparso sullo schermo televisivo si chiede: “Ma che diavolo succede?” È il senso stesso dell’assurdo che Moretti coniuga nella sfera del quotidiano. Di fronte ad una realtà che si muove sempre troppo presto o troppo tardi, l’implacabile precisione dell’aldilà fa paura» (C. Scarrone, “SegnoCinema” n. 66, marzo-aprile 1994).
Scheda a cura di Franco Prono
|
Collegamenti
|
|
|
|
segnalibro |
|
|
|
|
|