«La donna del lago rappresenta un “attimo” nella vita di una donna. È un istante di raccoglimento in cui ricorda due momenti nella sua esistenza: uno antico in cui crede di essere stata partecipe di tutti gli eventi della vita, l’altro in cui esce dal suo mondo per seguire un uomo. Il suo “attimo” si ferma qui e lei aspetta nuovamente che la realtà le si muova intorno, svogliata e incapace di usarla nel presente» (P. Ragusa, in S. Della Casa, a cura, Spazio Aperto, 2° Festival Internazionale Cinema Giovani, 1984).