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Neurotic City
Italia, 1986, Super8, 12', Colore
Regia
Flavio Moretti
Sceneggiatura
Flavio Moretti
Fotografia
Flavio Moretti
Montaggio
Flavio Moretti
Produzione
Flay Productions
Sinossi
«Una città resa interprete di sé stessa. Torino come rappresentazione di una frenetica condizione di vita alla quale non possiamo che rassegnarci seguendone i ritmi in una sorta di balletto grottesco. Tutto ciò viene visto sotto forma di incubo da parte di un vigile urbano evidentemente sull’orlo dell’esaurimento nervoso» ( www.torinofilmfest.org).
«Neurotic City (1986, video), realizzato sotto l’influsso di Koyaanisqatsi, dove il passo uno regna incontrastato: tutto avviene sotto il segno dell’ipervelocità. A Flavio Moretti non interessa certo il tempo artificiale e dilatato dell’esperienza psichedelica, ma la sperimentazione sui movimenti della città, il traffico, la folla, il cielo, il fiume, la notte. È una giornata di caos metropolitano che, nell’accelerazione filmica viene restituita come stress totale finché sopraggiunge la sera. Compare, così, una bella luna, degna di Murnau o di Fisher. Improvvisa suona una sveglia. Dal letto un vigile urbano si alza tutto sudato. L’allucinante balletto cittadino era semplicemente l’incubo di un vigile sull’orlo di un esaurimento nervoso. Sorprendente la conclusione che rimanda di nuovo ad un doppio finale. Forse sarà per il copricapo del vigile, molto simile a quello dei cops chapliniani, che è stato immediato pensare alla soluzione finale adottatala Chaplin in Charlot inserviente di banca: il film come sogno,spesso un incubo, con amaro risveglio finale. Geniale è l’accorgimento di accelerare, in sincrono con l’immagine, i brani di musica classica scelti come soundtrack. Consapevolezza che nel cinema moderno l’immagine è un composto di fenomeni ottici e sonori» (C. Scarrone, “SegnoCinema” n. 66, marzo-aprile 1994).
Scheda a cura di
Franco Prono
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