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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Cortometraggi e Documentari



Marghè Marghìer
Italia, 2005, Betacam, 52', Colore


Regia
Sandro Gastinelli

Soggetto
Osvaldo Bellino, Paolo Viano

Sceneggiatura
Marzia Pellegrino, Sandro Gastinelli

Fotografia
Sandro Gastinelli, Ivo Marabotto

Musiche di repertorio
Sebastien Guerreau, Helen Williams, Tom Baker

Montaggio
Marzia Pellegrino, Sandro Gastinelli



Produzione
Studiouno Produzioni Televisive

Distribuzione
Studiouno Produzioni Televisive

Note
Sottotitolo: Viaggio tra i margari del Sud.
 
Le testimonianze dei margari sono raccolte in lingua originale (piemontese e provenzale alpino) e sottotitolate in italiano.
 
La colonna sonora originale, prodotta da "Festenal, popoli e culture d'Europa", è opera della clarinettista inglese Helen Williams e dei musicisti Tom Baker e Sebastien Guerreau, componenti del gruppo anglofrancese "Fantasmagoria".
 
Il film è stato interamente girato in provincia di Cuneo: nella Cascina Nova di Savigliano, nel Santuario di San Magno a Castelmagno (valle Grana), nella Borgata Ciampagna di Ostana (valle Po), nell’alpeggio del Monte Tibert a Celle Macra (Val Maira), a Saluzzo, Scarnafigi e Savigliano.




Sinossi
Marghè Marghìer è il più approfondito lavoro di documentazione filmata che sia mai stato realizzato in Piemonte sui margari. Oltre tre anni di riprese, interviste e ricostruzioni storiche, tra montagna e pianura, alla scoperta di un mondo che (r)esiste da sempre e che ancora oggi, seppure ridimensionato, ma tutt'altro che estinto, offre spunti di riflessione che vanno ben al di là degli aspetti professionali del lavoro in sé, opponendo al frastuono della società tecnologizzata e globalizzata l'immutabile e silenzioso rapporto ecocompatibile tra uomo e ambiente. Nel film documentario i margari sono protagonisti e interpreti di se stessi, insieme a veterinari, mediatori, ristoratori e operatori che ne condividono singole esperienze di settore. D'inverno in pianura i margari sono marghè, d'estate in alpeggio diventano marghìer. Un'esistenza in movimento, da nomadi, in simbiosi con le inseparabili mandrie di vacche bianche piemontesi. Il ciclo completo delle stagioni svela quotidianità e ritualità: traslochi, contrattazioni, mungiture, campanacci, feste e formaggi. Si vedono le fasi concitate della monticazione notturna e la nascita del vitellino. Si ascoltano ansie e speranze di giovani e anziani. Volti e storie vere di un percorso che conduce alla natura, all'amore per gli animali e alla libertà dagli schemi e dalle omologazioni culturali. L'opera degli autori e del regista si concentra prevalentemente sulla provincia di Cuneo, dove la realtà margara è particolarmente sviluppata, con un nucleo storico di circa 300 famiglie transumanti, tra la pianura di Saluzzo, considerata la "capitale dei margari'' in quanto principale sede contrattuale del settore, e le valli Po, Varaita, Maira, Grana e Vermenagna, fino in Francia, a Tenda.




Dichiarazioni
«Con Osvaldo Bellino e Paolo Viano, che dei margari conoscono tutto, volevamo realizzare un lavoro capace, dopo la crisi della mucca pazza, di riabilitare quel mondo. Un mondo che non ti frega, per l’amore che i magari hanno verso le loro bestie. [...] Ripenso alla giornata più faticosa, quella trascorsa con Filippo Allione e la moglie Rosalba Ellena, margari da generazioni, e i loro figli. Sì, perché in questo mondo i giovani ci sono, non come nella castanicoltura o nella pastorizia. Quando abbiamo realizzato le interviste eravamo esausti: dopo 20 chilometri a pedi, con una mandria di tori inferociti. Il viaggio della “monticazione”, la salita in montagna, che è diversa dalla transumanza. [...] La transumanza era, per esempio, quella dei pastori di Roaschia, che con il gregge, a settembre, iniziavano a scendere un po’ ogni giorno. Insomma, abituati a mangiare sempre erba non loro, in un periodo lungo. Monticazione deriva da “muntagnè”: da Saluzzo alla Valle Vermenagna, caricando il bestiame alla stazione, fino a Limone, e poi salendo a piedi. [...] Volevo raccontare i margari dal punto di vista emotivo, capire il perché del loro affetto verso le bestie. Di una vita diversa a ogni inverno, dei figli mandati a una scuola differente ogni anno. [...] Oggi si fermano di più nello stesso posto, ma mi ha colpito il loro essere nomadi dentro, che non conoscevo. Intrecci, storie, personaggi, in un continuo trasloco. A vita» (S. Gastinelli, “La Stampa”, 7.8.2005).




Scheda a cura di
Valeriana Rosso

Persone / Istituzioni
Sandro Gastinelli
Marzia Pellegrino


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