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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Produzioni Tv



Il Grande Torino
Italia, 2005, 35mm, 120', Colore


Regia
Claudio Bonivento

Soggetto
Claudio Bonivento

Sceneggiatura
Claudio Bonivento, Roberto Jannone, Grazia Giardiello

Fotografia
Emilio Loffredo

Musica originale
Pino Donaggio

Suono
Marco Streccioni

Effetti speciali
Stefano Marinoni, Federica Nisi, Paola Trisoglio

Scenografia
Maria Luigia Battani, Carlo De Marino

Costumi
Bruna Parmesan, Alessandra Di Battista

Aiuto regia
Angelo Vicari

Interpreti
Gualtiero Burzi (Franco Ossola), Ciro Esposito (Angelo), Beppe Fiorello (Valentino Mazzola), Michele Placido (Angelo adulto), Tosca D’Aquino (madre di Angelo), Remo Girone, Alessandra Mastronardi (sorella di Angelo), Fausto Verginelli (Pasquale), Katy Louise Saunders (Susanna), Gabriella Pession (Mirella), Carlo Pistarino (pasticciere), Francesco Venditti (Eusebio Castigliano)

Casting
Beatrice Kruger

Produttore esecutivo
Roberto Di Coste

Produzione
Massimo Martino, Gabriella Buontempo, Silvana Spina, Goodtimes Enterprises per Rai Fiction

Note
Suono Stereo Dolby Digital; montaggio del suono: Fabio Santesarti, Francesco Vallocchia; co-produttore: Massimo Martino.
Le riprese sono state effettuate a Torino, Roma e Genzano (dove esiste uno stadio simile al vecchio “Filadelfia”).
Realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.
Trasmesso da Rai Uno in due puntate di 60’ l’una il 25 e 26 settembre 2005.
 
Locations: Torino (Porta Susa, piazza Maria Teresa, Giardini Guglielmo Pepe, via Piave, Caffè Elena, Motovelodromo, Superga, portone della casa dove viveva Valentino Mazzola).




Sinossi
Il 4 maggio 1949 l'aereo che riportava a casa la squadra di calcio del Torino si schiantava improvvisamente contro la Collina di Superga, mettendo fine al sogno di un'intera generazione di italiani. "Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. E così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto: è soltanto in trasferta". Queste parole commosse di Indro Montanelli e il libro di Franco Ossola, Il romanzo del Grande Torino hanno ispirato la miniserie in due puntate prodotta da Rai Fiction. Il film-tv intende essere non soltanto una sorta di peana in onore della gloriosa squadra piemontese, quanto piuttosto un racconto attento della storia dell'Italia nel dopoguerra, vista attraverso i successi dei campioni del "Grande Torino".




Dichiarazioni
«Tutti gli attori nei ruoli dei calciatori non avranno controfigure e non voglio nemmeno
usare immagini di repertorio. Cerco di portare sullo schermo l’atmosfera di quei tempi, il rapporto col pubblico, l’emozione che si provava di fronte alle azioni di gioco che non avevi, come ora, l’opportunità di rivivere decine e decine di volte. Voglio far rivedere
il calcio come lo si viveva, anche nel cuore, negli Anni Quaranta» (C. Bonivento, “Sorrisi e Canzoni Tv”, 12.6.2004).
 
«Ho vissuto questo fatto da piccolo. Mio padre era juventino e mi disse che dovevo rendere esempio da quei campioni. Questa storia appartiene all’Italia e oggi, di fronte a una così grave crisi del valori del calcio, può insegnare molto ai giovani. Nel dopoguerra,
la favola di una squadra imbattibile non faceva sognare soltanto i tifosi, dava emozioni e speranze a tutti. Ma questo film è anche una storia sociale: è bello credere che un ragazzo venuto dal Sud possa realizzare a Torino il suo so-gno di gloria e poi scoprire che il calcio
non è tutto, che la vita non è un gioco e bisogna diventare uomini» (M. Placido, Ibidem).
 
«Sono stato io a chiedere questo ruolo. Bonivento mi voleva nella parte del papà di Angelo, un ruolo certo di grande rilievo e impatto nella storia, ma io volevo mettermi le
scarpette da calciatore. Bonivento all’improvviso mi lancia un pallone e io sfodero uno stop
da manuale: la parte era mia!» (B. Fiorello, Ibidem).






Persone / Istituzioni
Claudio Bonivento
Pino Donaggio
Beppe Fiorello
Michele Placido
Remo Girone
Gabriella Pession


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