Regia Renato Dall’Ara
Soggetto Renato Dall’Ara, Benedetto Benedetti
Sceneggiatura Renato Dall’Ara, Benedetto Benedetti
Fotografia Mario Bernardo
Interpreti Mafred Freyberger, Mita Medici, Nino Castelnuovo, Folco Lulli, Alighiero Noschese, Silvio Bagolini, Fulvia Franco, Shamilio Tatoa, Rita Klein, Vanna Brosio, Nino Musco, Tiberio Murgia, Anna Rechimuzzi, Elena Rispoli, Giorgio Gennari
Produzione Edelweiss Cinematografica
Note Visto censura n. 51.702 del 6.6.1968; 2.399 metri.
Anno di produzione: 1967.
Titolo di lavorazione: Cupido 7.
Altri interpreti: Luigi D’Ecclesia, Luciano Odorisio, Claude Samir Loufty, Walter Santesso, Lilly Bistrattin.
Prima proiezione: 22.3.1969 con divieto ai minori di 14 anni.
Sinossi
«La trama ruota attorno a “Cupido 7”, un […] sensale di matrimoni […]. Per un modesto compenso si adopera a combinare matrimoni fra contadini scapoli del cuneese e giovani donne del meridione. Su questo asse nord-sud si inserisce la mafia, che impone a Cupido di trovare, in breve tempo, sette mariti per altrettante ragazze di laggiù che si ritengono disonorate a causa di una fotografia maschile passata di mano in mano» (N. M., “La Stampa”, 22.1.1967).
Realizzato nel pieno del boom economico, il film di Renato Dall’Ara si occupa di uno degli aspetti legati all’industrializzazione del Paese, che causò il trasferimento di ampie fasce della popolazione italiana dalle campagne alle città: «La pellicola per la prima volta [porta] sullo schermo una storia tutta cuneese; o meglio sette storie ispirate al problema dell’”inurbamento femminile” di scottante attualità nelle Langhe, nel Monferrato e nelle vallate del cuneese, dove le ragazze da marito rifiutano di sposarsi con i giovani contadini che non intendono abbandonare la terra per trasferirsi in città. […] Eli Wallach [...], Totò, Gastone Moschin, Nino Castelnuovo e Paola Pitagora (i due giovani attori che danno vita ai personaggi di Renzo e Lucia nei Promessi sposi televisivi) saranno impegnati ai primi di marzo nelle riprese di un film concepito e ambientato in provincia di Cuneo […] diretto dal regista Renato Dall’Ara, su soggetto già depositato dallo stesso Dall’Ara e di Benedetto Benedetti, attualmente è in corso la sceneggiatura, affidata a Tullio Pinelli e Rodolfo Sonego, i soggettisti dei principali film di Fellini e Alberto Sordi. […] Il cast degli attori dovrebbe essere completato da Dominique Bosquero, che interpreterà se stessa, cioè la pastorella della Val Varaita divenuta stella del cinema, Tiberio Murgia, la giovane attrice portoghese Do Amaral e Walter Santesso, il “paparazzo” de La dolce vita» (N. M., “La Stampa”, 22.1.1967). Molti dei nomi degli attori previsti dalla produzione e citati nell’articolo sopra riprodotto non compaiono poi nel cast del film.
La vicenda, condotta in chiave satirico-sentimentale, è ambientata in alcune delle più belle zone del basso Piemonte: «Le riprese di Cupido 7 si [svolgono] nelle Langhe e sulle montagne che fanno corona a Cuneo e Mondovì. Una troupe [scende] per circa duemila metri nelle viscere del sottosuolo ([…] nelle grotte di Bossea o in quelle di Caudano) per girare alcune spettacolari sequenze» (N.M., Ibidem).
«È molto frequente leggere sui giornali (specie su quelli specializzati) l'annuncio di un film che poi non verrà mai realizzato oppure che cambierà al momento della realizzazione gran parte del suo cast. È quanto è accaduto a Mercanti di vergini, film annunciato il 22 gennaio 1967 da un articolo de “La Stampa” che ospita l'intervista al regista Renato Dall'Ara. Per la verità il titolo annunciato era Cupido 7 e gli attori dovevano essere Eli Wallach (appena reduce dal successo con Sergio Leone), Totò e la coppia Nino Castelnuovo-Paola Pitagora resa famosa dallo sceneggiato I Promessi Sposi, un cult della televisione italiana del periodo. Nomi altisonanti anche alla sceneggiatura, dove erano previsti Tullio Pinelli (lo sceneggiatore di Fellini, come orgogliosamente lo presenta Dall'Ara) e Rodolfo Sonego, il collaboratore preferito da Alberto Sordi. Il film è annunciato come da realizzare nelle Langhe, a Mondovì, a Cuneo e nelle grotte di Bossea. Uscirà solo nel 1969, lo sceneggiatore è il regista Dall'Ara […], gli interpreti saranno Mita Medici, Folco Lulli (è uno dei suoi ultimi film), Alighiero Noschese e Nino Castelnuovo (unico sopravvissuto del cast annunciato), mentre gli echi felliniani si limitano alla presenza di Walter Santesso che era uno dei paparazzi di La dolce vita. La storia (una commedia a sfondo mafioso, con un sensale di matrimoni che deve trovare sette mariti per sette ragazze disonorate) non avrà grosso successo di pubblico e il film è da tempo invedibile» (S. Della Casa, “La Stampa-TorinoSette”, 29.10.2010).
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