Regia Chiara Pacilli, Boosta (Davide Di Leo)
Soggetto Chiara Pacilli, Boosta (Davide Di Leo)
Sceneggiatura Chiara Pacilli, Boosta (Davide Di Leo)
Fotografia Alessandro Zonin
Operatore Massimiliano Bettarelli, Simon Luca Chiotti, Martino Pellion, Luciano D’Onofrio, Stefano Rogliatti
Musiche di repertorio Africa Unite, Fratelli di Soledad, Mau Mau, Karamamma, Statuto, Negazione, Boosta, Persiana Jones, Casasonica
Suono Sonia Portoghese
Montaggio Paolo Favaro
Direttore di produzione Cristina Vecchio
Produttore esecutivo stripslashes(Maurizio Perrone)
Produzione Maurizio Perrone per Rai Cinema, Route 1
Distribuzione Rai Cinema
Note Suono in presa diretta; assistente al montaggio: Pier Milanese; interventi di: Paolo Griseri, Paolo Ferrari, Cristina Tardito, Davide Ferrario, Davide Graziano,Luciana Littizzetto, Massimo Gramellini, Steve Della Casa, Michele Di Mauro, Marco Mathieu, Marco Raino, Lisa Parola, Chicca Vancini, Luca Pastore, Luca Morino, Ugo Nespolo, Albino Rinaldi, Roberto Spallacci, Cosimo Ammendolia, Abdellah Abou Anas, Don Piero Gallo, Carlo Petrini, Leo Mayhem, Valter Malosti, John Elkann, Mauro Boglione, Germana Pasquero, Lapo Elkann
Documentario realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.
Sinossi
«Surfin’ Torino racconta la trasformazione di Torino da città industriale a città culturale e creativa. Una cavalcata sull’onda degli ultimi trent’anni guidata dall’indole visionaria di Boosta, tastierista dei Subsonica, e dallo sguardo concreto e ironico del grande scrittore Carlo Fruttero, attraverso moltissime testimonianze di torinesi che hanno creduto ad una identità diversa e su quella hanno scommesso. Luciana Littizzetto, Ugo Nespolo, Davide Ferrario, John Elkann, Kristina Ti, Lapo Elkann, Steve Della Casa e molti altri testimoniano gli anni del cambiamento, una svolta rappresentata soprattutto dalla notte: dalle strade deserte e silenziose e solo i tram diretti alle fabbriche carichi di gente, a quelle illuminate e affollate con le automobili in cerca di parcheggio, e mezzi pubblici pieni solamente dopo la fine dei concerti… Un cambiamento sorprendente che le Olimpiadi del 2006 hanno reso evidente a tutti, ma che non ha stupito i surfisti torinesi, che sull’onda di quel cambiamento scivolavano ormai da tempo, segretamente convinti che se riesci a vedere il mare ai piedi delle alpi, trovare una nuova identità per una finta città industriale non dovesse essere così difficile» (www.fctp.it).
Dichiarazioni
«Vorremmo raccontare questa storia, di cambiamento, di ripresa, o di riscoperta, se si vuole, attraverso la notte, laboriosa come i giorni. Perché la nuova vita della città parte da lì: dai primi “temerari” che in notti più buie e deserte si sono spinti ai Murazzi, fiutando aria nuova, dai primi rocker appassionati, ai dj, sovrani indiscussi delle nuove notti,che vedono scorrere davanti alla loro postazione migliaia di storie, vicende, vite. L’idea è quella di raccontare queste storie, passato e presente, proprio attraverso lo sguardo di un dj, che seguiamo dal tramonto all’alba. Attraverso i suoi spostamenti nell’arco di una notte, dal tramonto all’alba, e attraverso la sua postazione (sopraelevata e privilegiata), scopriamo i luoghi, le persone, e gli avvenimenti protagonisti degli ultimi anni» (C. Pacilli, Boosta/D. Di Leo, www.fctp.it).
«Sai che forse hanno ragione loro? A Torino il mare c’è. E per iniziare dalla fine, anzi dalla “spiaggia”, è poeticamente geniale la conclusione di Carlo Fruttero: “Un surf è sempre meglio averlo in casa, non si sa mai che uno Tsunami risalga il Po...”. Musica, titoli di coda e il film-documentario Surfin’ Torino si chiude, con gli autori Chiara Pacilli e Boosta soddisfatti di aver dato un’idea in più a tutti quei torinesi che al sentire le onde, da piazza Vittorio alle Vallette, mai ci avrebbero messo orecchio. “Perché ci vuole orecchio...” canta Jannacci, e il subsonico Davide Di Leo con la Pacilli, alla loro opera d‘esordio, sostengono non ci sia niente di più facile: basta ascoltarla questa città rivoluzionata. Cavalcando l‘onda» (D. Cavalla, T. Platzer, “La Stampa”, 13.11.2007).
Scheda a cura di Franco Prono
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