Regia Vittorio Sindoni
Soggetto Giuseppe Badalucco, Nicola Badalucco
Sceneggiatura Giuseppe Badalucco, Nicola Badalucco, Laura Ippoliti, Vittorio Sindoni
Fotografia Ennio Guarnieri
Musica originale Fabio Frizzi
Suono Mauro Lazzaro, Enrico Pellegrini
Montaggio Jenny Loutfy
Scenografia Enzo Forletta
Interpreti Ida Di Benedetto (Rosaria Caruso), Nino Frassica (Commissario De Bono), Valentina Carnelutti (Nella), Ettore Belmondo (Enzo), Annarita Chierici (Luisa), Italo Dall'Orto (avvocato Fracassi), Simona Nasi (Roberta Taddei), Aurora Cancian (Signora Barsanti), Antonio Ianiello (Michele/Sandro), Giovanni Guardiano (Alberto), Paolo Lombardi (Pintus), Cinzia Monreale, Adriano Agrimi, Maria Cristina Blu, Linda Celani, Irene Ivaldi, Maurizio Di Carmine, Gilda Lapardhaja
Direttore di produzione Gennaro Formisano
Produttore esecutivo Enzo Forletta
Produzione Tonino Nieddu per Rai Fiction, Stefania Bifano per Titania produzioni
Note Film televisivo trasmesso da RaiUno in prime time Lunedì 7 giugno 2004 (media d'ascolto: 5.922.000; share: 23,98%).
Suono Dolby Digital; altri interpreti: Maurizio Di Carmine, Irene Ivaldi, Xhilda Lapardhaja; produttore Rai: Tonino Nieddu.
Realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.
Sinossi
Torino. Rosaria, una donna di mezza età di origine meridionale, ha cresciuto da sola i suoi tre figli, ed è una cuoca apprezzata. L'ultimogenito Michele, che ha lasciato la famiglia da tempo per girare il mondo, si ripresenta all'improvviso a casa in evidente stato di shock; poco dopo viene arrestato per l'omicidio di una ragazza, e incriminato per una serie di violenze carnali ai danni di giovani donne. Incredula, Rosaria decide di iniziare un'indagine privata ma le testimonianze contro Michele sembrano inconfutabili. Inoltre il ragazzo rifiuta di difendersi. L'incontro casuale con un giovane fisicamente molto simile a suo figlio porta Rosaria sulla pista giusta, e il vero colpevole viene arrestato. Con l'aiuto di sua madre e di un comprensivo commissario, Michele riesce a liberarsi dal peso che lo attanaglia: il terribile senso di colpa per aver abbandonato una ragazza che aspettava un figlio da lui e che in seguito era morta.
«Madre come te è un melodramma familiare intrecciato a una classica storia a sfondo criminale, che vede un innocente accusato da prove apparentemente schiaccianti, e un'indagine parallela e ufficiosa che sembra senza speranze. […] La parte puramente investigativa del film-tv passa così in secondo piano, e viene risolta in maniera insoddisfacente: la scoperta casuale dell'esistenza di un sosia del principale indiziato, e l'espediente del senso di colpa così interiorizzato da impedirgli di difendersi, sfidano eccessivamente la sospensione dell'incredulità per essere soddisfacenti» (F. Vassallo, in M. Buonanno, a cura, Lontano nel tempo. La fiction italiana. L’Italia nella fiction. Anno sedicesimo, Eri, Roma, 2005).
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