«Nell’ultimo libro di Antonio Tabucchi Tristano muore una frase dice: “La musica è stata già tutta suonata, a noi non resta che introdurre variazioni”. Da qui il titolo del film. A significare che forse non ci troviamo nel migliore dei mondi possibili, l’attore introduce alcune variazioni, reagisce con la danza, il canto, la poesia alle immagini che parlano di temi caldi come la perdita del lavoro. Le fabbriche dismesse, la crisi industriale, la cassa integrazione, i centri di detenzione per extracomunitari, le giornate del G8 di Genova, alternate con altre immagini tratte dal film di Dreyer La passione di Giovanna d’Arco (La passion de Jeanne d’Arc, 1928). Un collage di testi di scrittori, poeti e musicisti, di articoli di giornale in un mondo di immagini dove la “musica” è già stata tutta suonata. Resta soltanto la possibilità di introdurre variazioni» (www.torinofilmfest.org).
Variazioni è nato come performance che è andata in scena presso il circolo Arci Amantes di Torino, dove Marco Alotto, accompagnato dalla chitarra elettrica di Gips, ha posto se stesso di fronte al proiettore, offrendo il suo corpo come schermo sul quale venivano proiettate immagini riprese da Ceste.