«Il progetto di partenza riguardava la costruzione di una serie organica di immagini sulla Resistenza, preceduta da una sommaria illustrazione della guerra fascista, e celle carenze e colpe che avevano condotto gli italiani a rifiutare insieme - identificandoli – la guerra e il fascismo. Gli sviluppi del lavoro hanno poi dimostrato che – volendo fare un discorso sostenuto il più possibile da immagini – una scelta troppo sommaria e rapida lasciava un numero troppo alto di lacune e creava negli spettatori non preparati una domanda di informazione cronistica. Così la premessa illustrativa sulla guerra, prevista nel progetto originario, è diventata per se stessa un’ampia illustrazione non tanto della guerra nella sua cronistoria, quanto dei momenti culminanti e degli aspetti più notevoli della crisi militare, economica e sociale che ha travolto il fascismo» (A. Ceste, F. Manuele, G. Torri, in S. Della Casa, a cura, Spazio Aperto, 2° Festival Internazionale Cinema Giovani, 1984).