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Piazza Saluzzo siamo noi
Italia, 1995, Super8, 38', Colore
Regia Federico La Rosa
Sceneggiatura Federico La Rosa
Suono Riccardo Romagnoli
Montaggio Federico La Rosa, Riccardo Romagnoli
Aiuto regia Dario Britanno
Interpreti Alessandro Trezza, Giuseppe Cavitolo, Marco Masullo, Francesco Matera, Giuseppe Cobbi, Mario Tarsitano, Edoardo d'Agostino
Produzione Città di Torino, Circoscrizione 8
Sinossi
Un gruppo di amici si incontra quotidianamente in piazza Saluzzo, nel quartiere di San Salvario a Torino. Qui si svolgono le vite dei protagonisti, di tutte le età. Delusioni d'amore, litigi, criminalità e segni d'amicizia si incontrano talvolta con chi, come i poliziotti, queste vicende le vive dall'esterno. E la sintesi di queste esperienze rivela le contraddizioni ma anche la vitalità di un quartiere considerato difficile.
Dichiarazioni
«Piazza Saluzzo siamo noi si propone, come scopo principale, quello di mostrare una faccia del quartiere San Salvario di Torino che è stata troppo spesso sottovalutata, se non ignorata, dai mezzi di comunicazione di massa, che ultimamente hanno rivolto un'attenzione particolare a questo quartiere. È una faccia che non è ben visibile a chi non vive il quartiere dall'interno, perché questa resta nascosta sotto un'apparenza decisamente negativa, fatta di malavita, spaccio di droga, conflitti razziali. Ma è la faccia che connota le caratteristiche più autentiche e radicate di questa realtà, che sono caratteristiche positive: la presenza forte di valori come l'amicizia, il piacere della vita collettiva e della reciproca solidarietà, il desiderio di tolleranza, legano insieme nella vita quotidiana gruppi di ragazzi e di bambini. Ciò naturalmente non esclude l'altro aspetto, quello del degrado, della povertà e della delinquenza, che nella sua negatività è altrettanto messo in luce dal film» (F. La Rosa, Scheda dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, 2007).
«La parte più importante di questo lavoro sembra essere la realizzazione più che il risultato finale. Piazza Saluzzo siamo noi viene infatti descritto dal regista non semplicemente come "un film su San Salvario" ma come l'esito di un lavoro comune svolto con i ragazzi del quartiere. Nel lavoro tale impostazione emerge anche dalle immagini, nelle quali i protagonisti rappresentano se stessi alle prese con la vita quotidiana. E lo spessore dei personaggi che vengono creati dal rapporto tra questi giovani e lo sguardo esterno del regista risulta molto significativo. Tuttavia anche nel film c'è chi guarda dall'esterno. I discorsi tra i poliziotti sono infatti imperniati su una doppia percezione del quartiere. Una che ne rileva l'immagine appunto esterna, fatta di crimine e di confusione, l'altra che, attraverso un tentativo di avvicinamento, in questa confusione sa rilevare tratti di vita comunitaria. Tratti la cui assenza nella maggior parte dei quartieri cittadini rivela alcune delle contraddizioni insite nella società contemporanea. Il tema dell'alterità è, anche se in secondo piano, comunque rilevante. In primo luogo le musiche che accompagnano il film quasi sempre rimandano alla composizione multietnica del quartiere. In secondo luogo la caratterizzante rappresentazione degli stranieri, verso i quali sembra esserci oltre all'incomprensione una spiccata curiosità» (Scheda dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, 2007).
Scheda a cura di Franco Prono
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Collegamenti
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