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Cortometraggi e Documentari |
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Il popolo del balon
Italia, 2006, Beta Digital, 55', Colore
Regia Alessandro Cocito
Soggetto Alessandro Cocito
Fotografia Alessandro Cocito
Montaggio Alessandro Cocito
Produzione Legovideo
Note Collaborazione alla produzione: Associazione Dilettantistica Pallapugno Manghese 1998.
Il documentario è stato realizzato con il sostegno di: Regione Piemonte, Provincia Di Cuneo, Ente Fiera Del Tartufo Di Alba, Comunità Collinare Del Roero, Enoteca Regionale Del Roero I.A.T. Roero, F.I.P.A.P. Federazione Italiana Pallapugno.
Sinossi
Ci sono alcune zone, tra il basso Piemonte e la Liguria di Ponente, dove, se si parla di "pallone", la gente non pensa subito al calcio. Nelle Langhe, nel Roero, nel Ponente ligure, per molti il "pallone" è soprattutto la pallapugno, disciplina nota fino al 2000 come pallone elastico e che in dialetto piemontese e ligure suona allo stesso modo: balon. La pallapugno è un gioco antico, profondamente legato alle tradizioni e alla vita della gente, nato nelle piazze e nelle strade dei paesi, che quasi miracolosamente ha conservato la sua dimensione vitale di sport, senza scadere mai nel semplice folclore. Ma in questi luoghi il balon non è solo uno sport: assume significati e valori più ampi. Forti sono i suoi legami con gli aspetti sociali e con la vita culturale: nel paesaggio urbano dei paesi gli sferisteri sono evidenti segni della sua presenza. Nel tempo della globalizzazione, dei canali satellitari e dello sport vissuto davanti alla televisione, la pallapugno si è ritagliata uno spazio, gelosamente difeso, costruito intorno alla passione dei giocatori e dei tanti appassionati. Questa apparente marginalità ha permesso alla pallapugno, in modo quasi sorprendente, di mantenere la propria vitalità, preservando e tramandando, anche nelle nuove generazioni, una tradizione che vale la pena di raccontare: Il popolo del balon racconta questo mondo, in un viaggio continuo tra passato e presente: da un lato la vicenda sportiva di Paolo Danna, Campione d’Italia 2005, e dei suoi antagonisti, Roberto Corino e Alberto Sciorella, atleti che raccontano in prima persona cosa significhi essere giocatori di pallapugno ai giorni nostri; dall’altro la Pantalera, variante della pallapugno giocata nelle piazze e nelle vie dei paesi, che restituisce la dimensione forse più autentica e vera di questo sport, quando la domenica e nei giorni di festa rappresentava forse l'unico svago per la gente che lavorava la campagna.
Scheda a cura di Franco Prono
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