«La protagonista vive nell’incertezza agnostica e l’unica verità che le viene prospettata è quella della morte. Di fronte ad essa non è in grado che di considerare due prospettive: accettarne con angoscia l’inesorabilità o rifugiarsi in una dimensione ideologica che le permetta di resistere alle paure. Però quest’ultima soluzione può diventare una fortezza inespugnabile soltanto se l’ideologia offre garanzie metafisiche, se è, cioè, una religione, nel senso proprio del termine. Tuttavia il richiamo del dubbio è persistente, i bisogni e i sogni riportano alla realtà dei propri desideri materiali» (B. Rossotti, www.torinofilmfest.org).
«Dedicata a chi non sa (o che non vuole) decidersi tra lo spirito e la carne» (B. Rossotti, www.torinofilmfest.org).