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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Cortometraggi e Documentari



Colonne sonore della Resistenza
Italia, 2007, DvCam, 43', Colore


Regia
Corrado Borsa, Pier Milanese, Andrea Spinelli

Fotografia
Angelo Santovito

Suono
Mirko Guerra, Gianluca Tomai

Montaggio
Pier Milanese

Produttore esecutivo
stripslashes(Paola Olivetti)

Produzione
A.N.C.R. Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza

Note
Con la partecipazione di: Alberto Cesa, Franco Castelli, Alberto Lovatto, Gianni Alasia, Virgilio Biei, Massimo Ravizza; arrangiamenti musicali: Alberto Cesa; canzoni eseguite da: Cantovivo; musicisti: Alberto Cesa, Silvano Biolatti, Massimo Sartori, Benny Pizzuto, Celeste Ruà; cantante: Donata Pinti; vocalist: Angeles Aguado, Paola Sorarù; montaggio del suono: Alberto Cesa. 
Film realizzato con il sostegno della Regione Piemonte e della Provincia di Torino.
 
Immagini filmiche tratte da: Momenti di vita e lotta partigiana di Giuseppe Pollarolo, Aldo dice 26 x 1 di Fernando Cerchio, La Resistenza in Val d’Aosta di Ottavio Bérard, Un’altra Italia nelle bandiere dei lavoratori di Paolo Gobetti.    
 




Sinossi
Il documentario, mettendo in relazione una selezione rappresentativa di canti partigiani piemontesi eseguiti dallo storico gruppo folk torinese “Cantovivo” e considerazioni storico critiche, vuol essere un'introduzione alle matrici culturali e alle tipologie che spesso rimangono ignorate o non debitamente considerate come fonte di conoscenza del mondo partigiano nella pura e semplice tradizione di quel retaggio musicale. Aneddoti e brevi testimonianze di partigiani fanno da contrappunto a un ricco tessuto di immagini d´epoca, ricavate dal pur limitato repertorio di film girati da cineamatori nell'ambito di varie formazioni partigiane del Piemonte, che riproducono molto direttamente nel film contesti, quello della quotidianità della vita in banda in montagna e in collina - quando appunto fra l'altro i canti vengono elaborati e poi cantati intorno al fuoco - e quello dei giorni dell'insurrezione e della liberazione, quando anche il canto è un'affermazione di nuove idee e di nuovi valori che si affermano e che si vorrebbero realizzare.



Dichiarazioni
«Il canzoniere della Resistenza non è solo pertanto un veicolo importante attraverso cui aspetti della lotta di liberazione si sono trasmessi nei decenni, con arricchimenti e ritocchi, fino ad oggi, o una matrice feconda di altre e successive espressioni del canto di denuncia e di lotta, ma anche un complesso e pluriarticolato documento d'epoca, che consente di risalire a comportamenti, linguaggi, modelli attraverso cui la Resistenza si è concretamente espressa nell'ambito delle varie formazioni nei venti mesi di lotta. È un documento che consente di scoprire gli intrecci fra l'attivo rifiuto del fascismo e delle sue guerre e gli effetti dei processi di fondo che caratterizzarono l'Italia dal primo al secondo conflitto mondiale. Accanto alle ragioni di scelte che si moltiplicano dopo l'8 settembre troviamo così perduranti influenze da ricondursi all'affermazione di una cultura di massa nell'Italia fascista, con i suoi film di consumo, la pubblicità, le canzonette trasmesse dall'Eiar, o alle martellanti formule autoritarie della propaganda del regime incontrate a scuola e nelle piazze. A un'analisi appena attenta una pluralità di suggestioni verbali e musicali appare così iecheggiante nei canti delle montagne partigiane: dal permanere di remote tradizioni popolari e di lontani ricordi del canto di lotta operaio e rivoluzionario alla lunga eredità di canti militari che dal risorgimento arriva alle guerre mondiali, dai contenuti delle canzonette alla moda ai canti fascisti e al loro rovesciamento in chiave di parodia, fatto circolare a fior di labbra» (C. Borsa, dichiarazione originale).




Scheda a cura di
Marta Teodoro

Persone / Istituzioni
Corrado Borsa
Pier Milanese
Andrea Spinelli
Mirko Guerra
Paola Olivetti


"pollarolo"
Don Giuseppe Pollarolo
Giuseppe Pollarolo
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