Sottotitolo: Maria Tarditi, scrittrice.
Con interventi di: Maria Tarditi, Elisa Garello, Luisa Seravesi; voci over: Riccardo Forte, Elide Giordanengo, Tiziana Martello.
Un film sulla vita e le opere dell’ottantenne scrittrice langarola Maria Tarditi. Un’intervista impreziosita da un’eccezionale archivio fotografico e la rappresentazione di alcuni episodi della vita e dei romanzi. Dall’infanzia al lavoro giovanissima nella filanda, dall’insegnamento alla scrittura. Attraverso l’emarginazione sociale, la guerra e la Resistenza, la scuola ed infine l’attesa della morte. Una narrazione brillante e fortemente emotiva. Il titolo La coda è la più lunga da spellare allude ad un proverbio contadino riferito alla scuoiatura del coniglio, dove l’ultima parte, la coda appunto, è la più difficile da staccare. Proprio come la vecchiaia, che secondo la scrittrice, è il passaggio più lento della vita, un’estenuante purgatorio reso fortunatamente sopportabile dai ricordi. Un’antica terra di Langa tutta nuova, narrata da una donna dove le donne sono le principali protagoniste.
«Mi ha affascinato la ricchezza narrativa dei romanzi di Maria, nei quali le vicende vengono trattate con un’emotività così spontanea e concreta che diventa quasi logica: i personaggi (quelli femminili soprattutto)sono passionali, contorti, seducenti,legati fortemente alle regole dettate dalla sopravvivenza in ambito rurale. Questi moventi così ancestrali fanno di lei una scrittrice globale, il dramma umano è così genuino che sarà facile per qualsiasi pubblico amare le vicissitudini dei diversi personaggi» (B. Allemand, dal press-book del film).