Regia Giuseppe Rolando
Soggetto Giuseppe Rolando, Alberto Ardissone
Sceneggiatura Salvatore Laurani, Giuseppe Rolando
Fotografia Gerardo Patrizi
Operatore Alfonso Rolando
Musica originale Stelvio Cipriani
Suono Antonio Marra
Montaggio Antonio Siciliano
Scenografia Vittorio Rossi
Costumi Vittorio Rossi
Interpreti Ottavia Piccolo (Valeria Corsini), Gino Cervi (nonno Devoto), Gipo Farassino (il clochard), Sylva Koscina (madre di Valeria), Rodolfo Bandini (Gianni Devoto), Juanito Paolini, Anna Bolens, Carla Mancini, Wilma D’Eusebio, Ilse Manfrino, Rubens Sonetti, Lorenzo Gobbo, Gianfranco Fiore, Enrico Gaudenzi, Maurizio Gavina
Produttore esecutivo Alberto Ardissone
Produzione Giuseppe Rolando per Rolfilm
Distribuzione Avo Film, regionale
Note Registro Cinematografico n. 5.075.
Dialoghi: Mino Roli; film girato in Technochrome; assistente operatore: Pier Luigi Puccetti; direttore d’orchestra e solista al pianoforte: Stelvio Cipriani; parrucchiere: Gianni Bollea; assistente alla regia: Tony Latino; collaboratori seconda unità (senza qualifica): Primo Dreossi, Agar Menzio, Giovanni Bonis, Rossano Arena; altri interpreti: Antonio Marchisio, Emilio Ostorero, Marcello Pochettino, Alfonso Ragusa, Bruno Rainero, Pietro Savio, Bruno Vai, Alessio Vaudano, Rino Vincenzino, Bruno Boschetti, Carla Mancini; doppiaggio: C.L.D.; consulenza sportiva (motocross): Aldo Canavesio; organizzazione generale: Giuseppe Rispoli; segretaria di edizione: Lucetta Prono; segretario di produzione: Piero Robba; produttore associato: Primo Dreossi;
Locations: Settimo Torinese, Torino e dintorni.
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Nel 1972 il film fu vietato ai minori di 14 anni.
Sinossi
Valeria Corsini e Gianni Devoto, entrambi studenti in Torino, si vogliono bene e trascorrono molto spesso il tempo libero insieme. Un giorno i due vanno nella fattoria di nonno Devoto, che osserva con simpatia il semplice affetto dei ragazzi; un'altra volta si recano a Settimo Torinese, dove Gianni vince una gara di motocross. Questa vita spensierata si interrompe quando Valeria s'accorge di essere incinta. Gianni, considerato che ancora deve studiare due anni per conseguire la laurea, e che attualmente non ha possibilità economiche che gli consentono di creare una famiglia, consiglia Valeria di rivolgersi a un medico per abortire. Ma Valeria reagisce rinchiudendosi in se stessa. Poi trova il modo di comunicare il suo stato alla madre, sempre presa da impegni mondani. La reazione della donna è simile a quella di Gianni. Valeria finisce per chiedere un appuntamento al medico. Vi giunge, molto perplessa, nel momento in cui nonno Devoto convince Gianni a essere fedele a se stesso e ad assumersi le proprie responsabilità. Valeria rifiuta l'intervento del medico proprio quando Gianni sta per raggiungerla.
Dichiarazioni
«[…] quando l’organizzatore torinese Giuseppe Rolando mi chiese di interpretare per lui un film ambientato a Torino, accettai senza neanche pensarci troppo. Fu così che entrai in Uccidere in silenzio, che non è poi un film che io abbia amato molto. Ma mi piace molto quella città così segreta, così francese» (O. Piccolo, in D. Bracco, S. Della Casa, P. Manera, F. Prono, a cura di, Torino città del cinema, Il Castoro, Milano, 2001).
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