Le testimonianze dei protagonisti, i loro racconti, sono l´elemento costituente del video: si tratta di materiali ormai preziosi, raccolti parecchi anni fa da Paolo Gobetti, da Carla Nosenzo e da Paola Olivetti in un sistematico lavoro di ricerca e di organizzazione di incontri davanti alla videocamera.
«La costruzione del video fa perno sulla coralità: un mosaico di voci è chiamato a evocare non solo specifiche vicende, ma un clima, una condizione e le parole degli uni trovano eco, conferme e compimento in quelle di altri. Le memorie individuali si calano così in un contesto di nuovo collettivo e ciò che si trasmette allo spettatore è anche, per così dire, la memoria delle valli, con gli accenti, le espressioni in lingua locale, la toponomastica, i fatti che sono passati di bocca in bocca. Si tratta di una scelta coerente con l’uso presumibile del video: le voci dei protagonisti continueranno a parlare nelle scuole, nelle biblioteche, nelle sale comunali delle valli ai loro nuovi abitanti, più o meno giovani, e un filo si allungherà un po’ oltre il tempo della parola diretta, fra passato e presente» (C. Borsa, “Il Nuovo Spettatore” n. 11, 2007).