Con interventi e contributivdi: Mario Soldati, Giulio Einaudi, Gianni Agnelli, Adriano Olivetti, Giovanni Arpino, Alessandro Baricco, Giuseppe Culicchia, Rol, Bruno Gambarotta.
«Torino gira perché cerca una nuova identità culturale e industriale. Gira perché negli ultimi vent’anni ha mutato in meglio il suo volto con restauri e zone verdi. Gira perché continua ad essere un centro cinematografico importante come a inizio Novecento. Gira perché oggi è la meta di scienziati, artisti, scrittori. […] Vent’anni fa Torino era grigia, nebbiosa, vecchia, con palazzi e strade in forte decadenza: hanno restaurato ogni cosa creando un’intensa vita culturale. Perfino l’emigrazione extra-europea non ha creato eccessivi problemi. Giuseppe Culicchia dice che per capire fino in fondo la nuova Torino dobbiamo aspettare che ne scrivano quelli arrivati da lontano. Sono d’accordo» (I. Moscati, “La Stampa”, 14.9.2009).
«Per la quarta volta il Prix Italia, prestigioso e antico premio alla migliore tv del mondo, ma anche alla radio e a Internet, torna a Torino dove è stato nel 1950, nel ’72 e nel ’94. In concorso, provenienti da 46 Paesi, 259 programmi di arte, musica, documentari, informazione, più una serie di convegni. […] Tra le molte anteprime Rai ce n’è una particolare, Torino gira […]. È un filmato di Italo Moscati che va dal 1861, quando Torino divenne capitale d’Italia, fino al trionfo delle ultime Olimpiadi invernali e oltre, usando, nel montaggio senza commento, i ricchi materiali delle teche Rai oppure le immagini fotografiche degli archivi comunali. Dentro c’è di tutto: Giulio Einaudi e Gianni Agnelli, il Toro e la Juve, Soldati e Olivetti, Sandra Mondaini e Rita Pavone, il vecchio film Cuore con De Sica e il meno vecchio Cuore di Comencini, Gustavo Rol e Blasetti, Albertazzi e Foà, Campanini e Macario, la coppia Fruttero-Lucentini di La donna della domenica e quella Wertmüller-Giannini di Mimì metallurgico, Gambarotta e Steve Della Casa, la Sindone e la Fiat, il dopoguerra e la crisi dell’auto, il liceo D’Azeglio di Cesare Pavese e il Politecnico, Gramsci, gli studenti nel ’68, i morti sul lavoro negli Anni Settanta e quelli della Thyssen» (S. Robiony, 14.9.2009).
«”Una città ancorata nel presente e proiettata nel futuro”, la definisce Giovanni Arpino, in maglione azzurro tenebra, nel bel documentario di Italo Moscati - Torino gira […]. Una metropoli ossessionata dall'idea di guardare avanti. Per riprendersi qualcosa di perduto o per costruire ciò che non esiste ancora. Il futuro passa di qui. […] Un film che racconta tutto l'ovvio dei centocinquant' anni dell' ex capitale in maniera non scontata. Dal Risorgimento alla tragedia del Grande Torino, dalla doppia invasione dei migranti al rogo della Thyssen Krupp, dai miti del cinema a quelli letterari, da Pavese a Mario Soldati, da Baricco a Profondo Rosso, da Valentino Mazzola a Gianni Agnelli, da Adriano Olivetti a Marchionne, dai colori di Porta Palazzo a quelli dei cinque cerchi olimpici, tutti i luoghi comuni della mitologia della città in tre quarti d' ora di filmati di repertorio, interviste e scorci di contemporaneità, emozionanti e privi di retorica» (C. Caroli, “la Repubblica”, 15.9.2009).
«Per un’ora, il film doc ferma l’orologio e invita il pubblico a considerare i vari aspetti offerti dalla importante città italiana, una delle più amate in Europa. Italo Moscati, autore di questo omaggio colmo di spunti spettacolari e di riflessioni, ha inteso mostrare come la Rai attraverso la radio e la tv ha continuato ad essere testimone di una evoluzione costante della città all’interno del paese. Il film è fatto solo di immagini di Torino e di grandi personaggi che ci hanno vissuto, lavorato, arrivando a livelli eccellenza: scrittori, industriali, registi,artisti, intellettuali. […] Un com’eravamo e un come siamo che da Torino, realtà simbolo, si allarga a tutto il paese» (www.cinemaitaliano.info/torinogira).
«Torino gira […] sintetizza la storia del capoluogo piemontese con una carellata di immagini d'epoca in bianco e nero e a colori tratte dalle Teche della Rai, ed un gran numero di interviste: da Macario, a Soldati, Arpino, Fruttero e Lucentini, l'avvocato Agnelli, Bruno Gambarotta e tanti altri. Un film che percorre le vicende di una città che, come diceva Arpino, "nasce dal presente ed e' scatenata verso il futuro"» (14.9.2009).