Giovanni Rossi è un triste impiegato convenzionale e abitudinario, la cui vita continuerebbe a scorrere piatta e tranquilla se una mattina, a colazione, non trovasse sotto la tazzina del caffè un documento, timbrato dal Ministero, che certifica il suo decesso. Inizia così una breve odissea durante la quale diversi personaggi, tra sogno e realtà, lo convincono dell’inevitabile autenticità della carta bollata, estromettendolo dal mondo dei vivi fino a ricordargli che anche l’aria è un dono che i morti non si possono permettere.
«Viviamo in una società dominata (male) da una burocrazia che si presume efficiente, dove le persone sono pedine numerate buttate in un gigantesco Monopoli e trattate alla stregua di terreni e fabbricati. Questo noir grottesco e surreale vuole portare alle estreme conseguenze tale situazione, proponendosi l’obiettivo di far ridere e invitando nello stesso tempo lo spettatore a riflettere su quel retrogusto amaro che, come insegnano i maestri della grande commedia all’italiana, non fa mai male» (D. Cerreja Fus, Dichiarazione inedita).