Interviste a cura di Paolo Gobetti e Stefano Della Casa; testimonianze di Angelo Repetto, Callisto Arecco, Mario Merlo, Giovanni Repetto; voce fuori campo di Stefano Francia.
«I personaggi sono ben scolpiti, il contorno visivo ambientale naturale è suggestivo, […] ma continua a mancare qualcosa, per me importante: l'elettronica, il senso ultimo del video. Allora riprendo da un monitor col time code evidenziato, i volti dei partigiani, carpendo loro particolari degli sguardi, della bocca, delle mani, organizzando una serie di piani d'ascolto elettronici, cioè fittizzi, ricavati da un'immagine che ha subito una serie di di passaggi» (A. Amaducci, in “Piemonte partigiano”, Regione Piemonte, Torino, 1993).
«Il nostro video vuole semplicemente portare uno stimolo alla conoscenza storica di questo episodio della Resistenza, cercando di ritrovare le tracce di una paura quotidiana subita e vissuta, senza neanche potersi rendere conto dell'immensità della tragedia che li stava circondando. Sono proprio questi brandelli di memoria, che possiamo ancora ritrovare e conservare, a poter costituire gli elementi più preziosi e utili per ritrovare lo spirito della lotta partigiana nel suo tessuto più quotidiano e più ricco di energie di libertà» (P. Gobetti, in “Piemonte partigiano”, Regione Piemonte, Torino, 1993).