«Al tempo delle scale è un nostalgico “come eravamo”, dato che il 1973 (l'epoca delle riprese) non era stato soltanto l'alba dell'uso del video in speleologia, ma era stato anche l'anno in cui era incominciata tra gli speleologi la rivoluzione delle corde, spit e jumar, che avevano sostituito le vecchie, pesanti e ingombranti scalette, […] permettendo anche di elaborare una diversa filosofia di esplorazione ipogea, che poteva persino permettere la ricerca individuale, prima assolutamente impossibile. Per questo le modeste riprese del 1973 avevano acquistato col tempo la magia di immagini irripetibili» (P. Gobetti, in “Il Nuovo Spettatore” n. 14, 1992).