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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Cortometraggi e Documentari



Tucci-ucci
Italia, 1968, 16mm, 20', Colore


Regia
Ugo Nespolo

Fotografia
Ugo Nespolo

Interpreti
Tucci Russo



Note
Del film non esiste più alcuna copia: quella originale è andata persa alla fine di una mostra; restano soltanto alcune fotografie.



Sinossi
In una cucina il gallerista Tucci Russo prepara con molto impegno delle frittelle, ma quando si appresta a mangiarle gli vengono sottratte da una donna.



Dichiarazioni
«Un amico che ti rompa di continuo con la storia di essere il “massimo frittellaro” ti costringe a metterlo alla prova. Non basta? Pazienza. Le sue (del Tucci) previsioni non erano poi tanto giuste. In effetti la sua magica operazione a base di uova, zucchero, aromi ecc. non si è rilevata poi tanto elementare come si sarebbe potuto supporre. Un mare di eventi “sinistri” sviano il suo fare. Son piccoli fatti; eventi misteriosi per i quali gl’ingredienti mutano sotto i suoi occhi e nelle sue mani. La farina si trasforma in bianche colombe, le uova non si rompono a nessun costo e suonano come bizzarre chitarre. Lenta animazione delle cose e dei gesti. Il magico quotidiano. Il magico casalingo. Il magico (soprattutto) non eroico. Ecco una chiave per leggere. Anche la conclusione è magico-banale. Daniela come una bella e slanciata araba s’infiltra davanti all’obbiettivo proprio nell’attimo in cui il Tucci sta inzuccherando il risultato delle sue non poche fatiche» (U. Nespolo, in V. Fagone (a cura), La fugace vita dei fotogrammi, Mastrogiacomo Editore, Padova, 1978).




Tucci-ucci tenta di cogliere una dimensione fatata in un’azione comune: il cortometraggio «trasforma un micro-evento irrilevante (la preparazione di un piatto di frittelle) nel pretesto per un’avventura nel meraviglioso quotidiano, in cui piccoli frammenti di magico e di onirico irrompono inattesi a cambiare le cose e i gesti» (P. Bertetto, in Nespolo, Art’è, Villanova di Castenaso, 2003).

Il protagonista Tucci Russo, afferma scherzosamente Janus, «esiste veramente. Posso garantirlo io stesso, perché io l’ho incontrato più di una volta nei locali della sua Galleria, appollaiato ai piani superiori del Mulino Feyles, nel vecchio centro di Torino, e non penso che fosse un’illusione» (Janus, Ibidem). Che il cortometraggio non esista più non è casuale – continua ironicamente Janus - «La sparizione del film e la sparizione delle frittelle sono legate tra loro da una catena di conseguenze che meriterebbero d‘essere approfondite filosoficamente. Regna il mistero. Un film che non esiste è come un film che esisterà sempre» (Janus, Ibidem).

«La preparazione di una frittella diventa occasione di una catena di eventi magici, operazione che si dissolve in gesti irrealizzabili, in un lungo rituale alchemico casalingo. Nello stile surrealista è l'apparizione del personaggio stravagante, l'araba, la dissoluzione del gioco: la frittella divorata un attimo prima di essere servita. Il ritmo del gioco e il ritmo dell'assurdo si compongono in questo teatro filmico: il movimento delle immagini, ma più il significato che queste assumono, può interpretarsi come un mobile e continuamente aggregante puzzle» (V. Fagone, La fugace vita dei fotogrammi, in Nespolo Cinema Time After Time, Museo Nazionale del Cinema, Torino - Il Castoro, Milano, 2008).





Persone / Istituzioni
Ugo Nespolo


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