Segretaria di edizione: Serena Patrignanelli.
«Per far capire l'Ajodo dovevo iniziare il discorso dall'esterno, dalla parte fuori, per poi arrivare all'interno, all'Ajodo appunto. Lo stesso protagonista ha bisogno di vedere l'effetto dell'Ajodo e di sentirne raccontare l'interno da un testimone fidato, per poterlo così inserire nel suo romanzo. Per questo ho scelto di rappresentare la storia in modo relativamente freddo, ovvero senza mostrare niente (né esplosioni attoriali, né delitto); il calore proveniente dall'Ajodo doveva trasparire dalla macchina a mano e dalla sua vibrazione anche nelle inquadrature fisse» (A. Giotti, Dichiarazione inedita).