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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Cortometraggi e Documentari



Dopo settanta anni i ricordi non esistono più
Italia, 1999, 100', Colore


Regia
Daniele Gaglianone

Fotografia
Daniele Gaglianone

Montaggio
Daniele Gaglianone



Note
Sottotitolo: Paolo Gobetti racconta.



Sinossi
Montaggio di numerose interviste video fatte in varie occasioni a Paolo Gobetti nel corso di sedici anni.



Dichiarazioni
«Paolo è stato un maestro soprattutto perché il suo non è mai stato un atteggiamento da maestro. Era un uomo di un’umiltà e modestia perfino esagerata. Era una persona in lotta con il mondo, di grandi principi. Lui avrebbe potuto avere veramente un posto al sole, ma la sua libertà non aveva prezzo. Mi ha trasmesso una viva idiosincrasia verso tutte le situazioni dove la forma è fine a se stessa e per il compromesso. Era intransigente, schietto e sincero. Ho lavorato con Paolo fianco a fianco per 5 anni: è stata per me una grande perdita. Mi ha insegnato il rispetto dei propri limiti, che è l’unica via per poterli superare. Mi ha fatto capire che i limiti di un mezzo diventano i punti di forza del tuo linguaggio. L’approccio di Gobetti era particolare. Se vuoi fare una cosa, la devi poter fare. Devi crederci e ci devono essere quelle specifiche condizioni per farla come vuoi» (D. Gaglianone, in D. Zonta, Daniele Gaglianone, Falsopiano, Alessandria, 2004).




Dopo settanta anni i ricordi non esistono più. Paolo Gobetti racconta è stato realizzato da Daniele Gaglianone in seguito alla morte dell’amico e maestro, avvenuta nel 1995, e costituisce forse uno dei suoi lavori più intensi e belli. «È un documentario di montaggio che cuce insieme, in un continuo fluido e discorsivo, le interviste e le “video-confessioni” che Paolo Gobetti ha rilasciato ad amici, intervistatori e collaboratori. È un ritratto commosso e sincero, in cui l’allievo mette in opera la lezione impartita dal maestro. Gaglianone-regista non si vede e non si sente» (D. Zonta, Daniele Gaglianone, Falsopiano, Alessandria, 2004).

La mano del regista è evidente soprattutto nel lavoro di montaggio, con il quale egli compe una vera e propria “riscrittura” per immagini del personaggio Gobetti.

«[…] l'Archivio Nazionale Cinematografico, con cui Gaglianone collabora intensamente dal 1991 al 1997, […] rappresenta per lui - come per altri coetanei amici e collaboratori, tra cui Ernaldo Data e Alessandro Amaducci - una vera e propria scuola- laboratorio di cinema e di vita, grazie a Paolo Gobetti (figlio di Piero e Ada, partigiano combattente, e poi critico cinematografico, regista, inventore di fatto del cinema indipendente e "militante" italiano con Scioperi a Torino,1962, realizzatore di tanti film di montaggio, di ricerca antropologica, di didattica storica, instancabile organizzatore culturale, fondatore dell'Archivio), scomparso nel 1995 e a cui Gaglianone dedica nel 1998 Dopo settant'anni i ricordi non esistono più - Paolo Gobetti racconta, bellissimo e illuminante film di montaggio a partire da anni di video-interviste. Grazie a Gobetti Gaglianone non trova solo un mondo di testimonianze e storie, un orizzonte etico e politico clamorosamente vitale e antitetico all'appiattimento del presente; quella "montagna" su cui salire, come i partigiani, come Gobetti stesso, appassionato camminatore e scalatore; trova anche un "metodo" fatto di rigore ma anche di umiltà, curiosità, sperimentazione e anticonvenzionalità; e un archivio immenso di immagini (e registrazioni audio) che è chiamato a restaurare e organizzare. Non solo in termini storici, didattici, di testimonianza, comunicazione, ma anche in termini espressivi» (P. Manera, “Quaderni del CSCI” n. 6, 2010).


Scheda a cura di
Davide Larocca

Persone / Istituzioni
Daniele Gaglianone


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