Nulla Osta n. 63 del 19.07.45; 2.257 metri.
Canzoni: Lazzaro e Pasquale Frustaci; direttore d’orchestra: Abel. Doppiatori: Carlo Romano (Loris Gizzi), Lidia Simoneschi (Lea Padovani).
Nonostante un tocco di malizia in più rispetto ai film precedenti dell’attore, L’innocente Casimiro è uno dei film meno riusciti di Macario, che in quell'anno era impegnato a rilanciare la rivista portando in scena spettacoli come Febbre azzurra e Moulin Rouge. Dopo questo film, visto che il successo cinematografico sembrava diminuire, Macario sospese per un paio di stagioni la carriera cinematografica.
«Il film non rivela certo atteggiamenti nuovi nel beniamino di tante platee. Macario ha ormai una propria cifra cristallizzata, con una certa percentuale di effetti sicuri: piroette, balbuzie, mossette, raramente col sapore dell'imprevisto, riescono ancora, tuttavia, ad essere qualche volta felici» (Est., “G.L.”, 13.10.1945).
«Quando nel 1945, a guerra appena finita, Macario gira a Torino L'innocente Casimiro per la regia del veterano Carlo Campogalliani, l'attore torinese non sembra tanto convinto di tornare dietro la macchina da presa. Non tanto per la sceneggiatura, che è tratta da un successo teatrale scritto da Mario Amendola, Scandalo al collegio. Quanto piuttosto.perché nello stesso anno Macario stesso mette in scena a teatro ben due riviste, Febbre azzurra e Moulin rouge, che hanno un successo eccezionale e che fanno venire all'attore torinese molti dubbi sull'opportunità di continuare a occuparsi di cinema visto il successo a teatro. Il film vanta un cast tecnico di prim'ordine (alla fotografia c'è Ubaldo Arata, le scenografie sono di Gastone Medin) e anche gli attori sono destinati a una certa fama: primo tra tutti, ovviamente, Alberto Sordi che ha un piccolo ruolo […]. La storia vede il povero Macario, professore in un collegio, sospettato di chi sa quali impicci con una bella allieva. Tutto naturalmente si chiarirà. Ma la trama sembra tanto quella di Ore nove lezione di chimica, il film che cinque anni prima aveva portato al successo Alida Valli. E forse proprio per questo il pubblico non lo andò a vedere: molte cose dopo la guerra erano cambiate, i film comici slegati dall'attualità parevano fuori luogo. Tant'è vero che per due anni Macario non interpreterà film» (S. Della Casa, “La Stampa-TorinoSette”, 8.10.2010).