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Lungometraggi |
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Anche se è amore non si vede
Italia, 2011, 35mm, 96', Colore
Altri titoli: FIC&PIC IV (titolo di lavorazione)
Regista Salvatore Ficarra, Valentino Picone
Soggetto Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Francesco Bruni, Fabrizio Testini
Sceneggiatura Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Francesco Bruni, Fabrizio Testini
Fotografia Cesare Accetta
Musica originale Paolo Buonvino
Suono Claudio Iaquone
Montaggio Claudio Di Mauro
Costumi Cristina Francioni
Aiuto regia Gianni Costantino, Jonathan Deman (2AD)
Casting Gianni Costantino, HK Management
Produttore esecutivo Tore Sansonetti
Scenografia Paola Bizzarri
Assistente alla regia Francesco Lorenzano, Lorenzo De Nicola
Direttore di produzione Gianluca Passone
Interpreti Salvo Ficarra (Salvo), Valentino Picone (Valentino), Ambra Angiolini (Gisella), Diane Flerì (Sonia), Sasha Zacharias (Natasha), David Furr (Peter), Giovanni Esposito (Orazio/Arturo), Rossella Leone (Angela), Fabrizio Romano (Gigi), Sal Borgese (papà di Orazio), Maria Teresa Meardi (mamma di Orazio), Antonio Rucco (papà di Angela), Clelia Piscitello (mamma di Angela), Maria Di Biase (Maria, amica di Natasha), Tiziana Buldini (collega di Gisella), Silvia Ajelli, Alessandra Caviglia, Carlo Nigra, Elena Pinto, Viviana Porro, Rosanna Sparapano (amici della comitiva), Roberto Corno, Arturo Di Tullio (poliziotto all’ingorgo), Alessandro Curino (amico del curling), Mohamet Ndiaye (inserviente del curling), Corrado Nuzzo, Dajana Roncione(ragazzi nel pub), Francesca Risoli (altra donna di Orazio), Raffaella Lebboroni (donna in aereo), Louis J. Rummel (americano saggio), Thierno Thyam “Billo” (tatuatore)
Produzione Tramp Limited (Palermo)
Distribuzione Medusa Film
Note Aiuto costumi: Verdana Bonelli; assistente casting: Gero Giglio; location manager: Stefano Masera; video assist: Alberto Viavattene; direttore amministrativo: Nicola Picone; amministratrice: Yulieth Martinez; autista costumi: Paolo Bussolin; autista macchinisti: Michele Milo; macchinista aggiunto: José Palermo; organizzazione generale: Luca Bitterlin.
Quarto film con la regia della coppia, resa famosa dalla partecipazione al programma televisivo Zelig, è il primo non ambientato in Sicilia e diretto senza altre collaborazioni.
Le riprese sono durate 8 settimane, dal 6 giugno al 30 luglio 2011.
Uscito al cinema, in 550 copie, mercoledì 23 novembre 2011. Ha incassato al botteghino 6.002.000 euro.
Prodotto da Attilio De Razza per Tramp Limited, in collaborazione con Medusa Film e Sky, con il sostegno di FIP (Film Investimenti Piemonte) di Film Commission Torino Piemonte e Regione Piemonte.
La prima televisiva, il 19 dicembre 2013, su Canale5, in prima serata, è stata vista da 5.292.000 telespettatori.
Premi e festival: Premio del pubblico al Festival du Cinéma Italien d'Ajaccio 2013.
Ha partecipato a: Festival International du Film d’amour de Mons 2013 (Belgio), sezione Panorama du Cinéma Italien; Festival du Film Italien de Villerupt 2012 (Francia), sezione Panorama; Incontri del Cinema Italiano di Tolosa 2012 (Francia), sezione Panorama; St. Louis International Film Festival 2012 (Usa), sezione Narrative Features.
Sito internet: http://www.ficarraepicone.it/cinema.html
Facebook: https://www.facebook.com/Ficarra-e-Picone-Anche-se-è-Amore-non-si-vede-232182746808620/
Locations:Torino, Verbania, Moncalieri (To).
Sinossi
Salvo e Valentino, sono due amici totalmente diversi. Valentino è abbastanza timido e riservato, mentre Salvo è intraprendente e sfacciato. Insieme gestiscono una piccola agenzia di servizi turistici. Alle loro dipendenze c'è Natascha una giovane e bella guida, che non conosce però alcuna lingua straniera. Valentino ha una relazione stabile con Gisella, che ama di un amore morboso. Quando questa relazione arriva al capolinea, entra in gioco il fidato amico Salvo, con l’obiettivo di trovargli una donna che lo faccia tornare a vivere e a sorridere. Per contro Valentino, vuole mettere fine alla vita scanzonata e frivola di Salvo, e anche lui vuole trovare la compagna della vita all’amico e collega di lavoro...
Ovviamente gli obiettivi di entrambi sono sconosciuti ai diretti interessati e per questo la strada delle buone intenzioni sarà lastricata di difficoltà, incomprensioni, disguidi, equivoci, gelosie e tanto altro.
Venire a capo di questa situazione non sarà cosa facile. E come se non bastasse a complicare tutto, arriva dall’America un’amica di vecchia data, Sonia, che di certo non aiuterà a sbrogliare l’intricata vicenda.
Dichiarazioni
«Nessuna evoluzione nessun ‘Il nostro cinema’, ci piace raccontare le nostre storie: quando ne troviamo una buona, allora possiamo sprecare pellicola, e divertire il pubblico» (V. Picone, “Adnkronos/Cinematografo.it”, 20.11.2011).
«Niente insulti, niente gestacci in Anche se è amore non si vede l’insulto più pesante di Ficarra a Picone è “sei il peggior miglior amico che mi poteva capitare, ti ho scelto a scuola quando gli altri erano stati tutti presi”. Non un seno, non una scena di sesso. Ma è una commedia prenatalizia degli equivoci amorosi così normale - nel senso buono del termine - che, citando Ficarra, fa un po’ impressione» (G. Santerini, “la Repubblica”, 17.11.2011).
«[…] Trascorso l’effetto simpatia e gradevolezza, non resta molto. Inutile imbarcarsi per l’ennesima volta nel discorso sull’indebolimento del segnale nel passaggio (che pure tutti agognano) dal cabaret teatrale o anche televisivo, al grande schermo, senza possedere tutti gli estremi che fanno la robustezza di un film. E senza neanche le risorse (per scelta) della comicità aggressiva e fetente. Piuttosto viene in mente, a ripensare all’eccellente intervento dei nostri due nella coralità di Baarìa di Giuseppe Tornatore, che tante volte più che dal cinema in proprio i nostri bravi comici hanno più da dare e da ricevere, hanno più l’opportunità di lasciare traccia, sotto la guida di cineasti veri. Viene da ricordare il caso di Totò, di Franco e Ciccio della cui sterminata filmografia restano piuttosto nella memoria le poche apparizioni nel cinema d’autore» (P. D’Agostini, “la Repubblica”, 25.11.2011).
«Pur concepito sul gioco a ping pong dei due protagonisti, che non si rubano mai la scena e sanno sfruttare ogni occasione, il film vive anche su una buona sceneggiatura, dà il meglio in interni, ha un ritmo spesso indovinato che sfocia in alcuni momenti di grande ilarità, come la scena al telefono nel pullman. Il tono è distaccato, ironico, rifiuta decisamente la cronaca e sceglie una via quasi surreale all’analisi dei traumi affettivi in cui ognuno si riconosce, senza colpire sempre le parti basse: è il film perfetto per siglare il cambio di clima italiano passato dal Bagaglino a una Lauda medioevale diretta da Orazio Costa. E un’altra virtù dei due attori registi che vengono dal cabaret ma non fanno un cinema cabaret e che si dirigono dopo 18 anni con reciproco misurato sorriso, è quella di aver scelto tre attrici che si completano a vicenda in un unicum di eterno femminino. Ambra Angiolini, la vittima, è sempre più brava e sottile; Diane Fleri è lo spiritoso, buffo motore della catena degli equivoci e Sascha Zacharias fa la bellona raccomandata e incapace» (M. Porro, “Il Corriere della Sera”, 25.11.2011).
«Onore al duo comico palermitano formato da Salvatore Ficarra detto Salvo e Valentino Picone, i soli che riprendono modi e situazioni comiche dei grandi Franco e Ciccio, anche se notevolmente imborghesiti e ripuliti […]. Ma avremmo voluto qualcosa di più divertente e più adatto alla loro sicilianità, anche perché Ficarra e Picone, con gli occhi strabuzzanti alla Musco e alla Franco Franchi del primo e l’aria da ragazzotto viziato palermitano il secondo, sono figure abbastanza anomale nel panorama italiano» (M. Giusti, “Il Manifesto”, 25.11.2011).
«Film diretto da entrambi con piglio anglosassone che piace, pur nella sua semplicità, per un umorismo coinvolgente che strappa numerose risate. [...] Commedia degli equivoci impreziosita dall’ottimo cast di contorno. Insomma, il vero cinepanettone è arrivato con un mese di anticipo» (M. Acerbi, “Il Giornale», 25.11.2011).
«Cercando di raccontare le stonature delle relazioni sentimentali, e cioè la noia che può subentrare all’entusiasmo iniziale, la difficoltà di accorgersi di chi ci ama da sempre, le conquiste impossibili e soprattutto l’ossessione di alcuni innamorati per gli anniversari e i regali sdolcinati, Ficarra e Picone hanno indubbiamente gettato le basi per una buona pochade, una commedia degli equivoci più francese o americana, forse, che italiana. Una volta introdotte le varie situazioni, però, si sono come fermati a osservarle (o meglio a osservarsi), compiaciuti dalle loro battute incalzanti e da teatrini verbali che risultano sì irresistibili, ma che da soli non bastano a mandare avanti un film. […] Quello che infine manca in Anche se è amore non si vede, è quel minimo di cattiveria che solitamente si accompagna alla commedia» (C. Proto, “comingsoon.it”, 21.11.2011).
Scheda a cura di Cristina Nebbia
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