Regia Giorgio Capitani
Soggetto Giorgio Mariuzzo, Francesco Scardamaglia, Enrico Vaime, Giorgio Capitani
Sceneggiatura Giorgio Mariuzzo, Francesco Scardamaglia
Fotografia Luigi Kuveiller
Operatore Roberto Marsigli
Musica originale Natale Massara
Suono Vito Martinelli, David Quadroli
Montaggio Antonio Siciliano
Costumi Francesca Sartori
Trucco Paola Calabrese
Aiuto regia Jairo Murray, Stefano Bozzo
Interpreti Virna Lisi (Elena Satta), Jean-Pierre Cassel (Daniel Olivier), Anna Valle (Julia), Gianfranco Amato, Enzo Marino Bellanich (Vincenzo Bellanich), José María Blanco, Miquel Bordoy, Domenico Brioschi, David Carreño, Anita Cedroni, Gina Cloet, Imma Colomer (Isabel Requeno), Emiliano Coltorti (Diego Ruiz), Oliviero Corbetta, Piera Cravignani,
Direttore di produzione Patrizia Stocchi
Produttore esecutivo Angelo Zemella
Produzione Cecilia Cope e Fania Petrocchi per RaiFiction, Elio e Francesco Scardamaglia per Compagnia Leone Cinematografica, Televisio' de Catalunya, Factotum
Note Miniserie televisiva in 2 puntate di 90' ognuna trasmessa da RaiUno in prime time Domenica 16 e Lunedì 17 dicembre 2001 (media d'ascolto: 7.770.000; share: 28,13% - 29,46%).
Operatore steadycam: Noël Véry; assistente operatore: Mauro Di Croce; assistente al montaggio: Valentina Barbarella, Andrea Caterini, Giulia D'Angeli; assistente costumista: Cristina Chillemi; guardarobiera: Maddalena Gentile; assistenti alla regia: Jairo Murray, Stefano Bozzo; altri interpreti: Pep Cruz (Soriano), Imad Dali, Umberto de Luca, Nino D'Introna, ClaraDroetto, Xabier Elorriaga (Martínez), Mauro Farfaglia, Massimiliano Augusto Franceschi, Mariella Furgiuele, Juan Garcia Cruz, Giacomo Gasparolo Horo, Andrea Giordana (Rafael Campos), Saskia Girò, Bianca Guaccero (Caterina/Isabel), Alberto Hoiss, Luigi Lana, Elsa Lombardo, Riccardo Lombardo, Marcella Mariotti, Massimiliano Mecca, Josep Mota, Piero Nuti, Pino Pellegrino, Mirko Petrini (Enrique Torres), Alberto Ruiz, Domenico Simonetta, Emanuela Tittocchia; location manager: Emanuela Carozzi; segretari di produzione: Andrea Di Rienzo, Tiziana Fascianelli; co-produttore: Jaume Villalta per Via Digital.
Realizzata con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.
Locations: Torino (Albergo Dogana Vecchia in via Corte d’Appello), Ischia, Ponza (NA), l’Argentario (GR).
: Torino (Albergo Dogana Vecchia in via Corte d’Appello), Ischia, Ponza (NA), l’Argentario (GR).
Sinossi
Torino. La vita di Elena Satta, insegnante di danza classica, è segnata da una terribile tragedia: la scomparsa vent'anni prima della figlia Caterina, desaparecida in Argentina durante la dittatura militare. Convocata dal tribunale argentino che ha recuperato l'archivio di un generale golpista, parte per Buenos Aires alla ricerca del figlio che Caterina aspettava al momento dell'arresto. Qui il suo destino si incrocia con quello di Daniel Olivier, un facoltoso imprenditore francese, deciso a ritrovare il nipote sequestrato dai golpisti. I due nonni iniziano le ricerche, ma si scontrano con l'ostilità dei conniventi con il vecchio regime all'interno della magistratura, con sciacalli e depistaggi architettati per proteggere gli aguzzini della dittatura militare. Alla fine, Elena e Daniel rintracciano i nipoti e i responsabili vengono arrestati per sottrazione di minore, ma il ricongiungimento con i propri discendenti appare difficile.
Dichiarazioni
«Mi sembrava importante dover distinguere fra le due cose [memoria e il perdono], in fondo è la stessa distinzione che esiste tra morale ed etica. La morale cambia continuamente, si trasforma a seconda degli uomini, delle generazioni, delle religioni, mentre l’etica è sempre costante. Il perdono, insomma, va dato solo a chi può essere perdonato» (G. Capitani, www.fctp.it).
«La memoria e il perdono porta sulla scena televisiva un momento tragico della recente storia argentina - tornato alla attualità con i due film shock di Bechis, Garage Olimpo e Hijos - per raccontare, in primo luogo, la storia tutta privata di due nonni alla ricerca dei nipoti naturali. Il dramma dei desaparecidos e dei loro figli, affidati alle famiglie dei fiancheggiatori del regime e spesso agli stessi aguzzini dei genitori naturali, viene evocato attraverso una storia di ricongiungimenti e affetti. Al di là del richiamo che la miniserie può aver esercitato come programma impegnato, La memoria e il perdono non affronta il drammatico e contrastato tema dei desaparecidos con il tono della ricostruzione storica o della denuncia politica. Gli scenari politici e ideologici fanno solo da sfondo a una narrazione tesa a focalizzare la contrapposizione tra i legami affettivi, che uniscono i figli dei desaparecidos alle famiglie adottive, e i legami di sangue, che li obbligano a riconoscere una verità scomoda sulle persone che li hanno cresciuti e amati e a rimettere in discussione la loro vera identità. […] In una situazione in cui la generazione di mezzo è letteralmente scomparsa, sono gli anziani a occupare la scena principale. I due protagonisti della miniserie sono forse la massima rappresentazione di quegli anziani energici, accentratori di valori positivi e distributori di senso, che sono sempre più presenti nella fiction italiana. Sono nonni aperti al confronto e al dialogo con i nipoti, vera incarnazione delle origini e della famiglia. […] Anche se l'impianto narrativo mostra alcune incongruenze […], la miniserie risulta nel suo insieme un prodotto apprezzabile. E un melodramma dai toni misurati e poco enfatici, capace di commuovere e di coinvolgere il pubblico con una piccola storia di sentimenti sullo sfondo di una grande tragedia storica» (M. Renzini, in M. Buonanno, a cura, Storie e memorie. La fiction italiana. L’Italia nella fiction. Anno quattordicesimo, Eri, Roma, 2003).
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